Queste direttive sono state di recente in parte disattese dalla stampa ed anche fortemente osteggiate dai cinesi nell’incidente del 23 luglio in cui sono stati coinvolti due treni ad alta velocità (di cui uno fermo) con un numero di morti che sembra aggirarsi intorno ai 40 e circa 200 feriti. Sia i parenti delle vittime che molti cinesi chiedono che venga fatta chiarezza sulla questione, ma questo non sembra essere negli interessi del governo, che ha speso molto nell’alta velocità e non vuole un ritorno di immagine negativo.
La linea in cui è avvenuto l’incidente è stata costruita in fretta e furia cinque anni fa, e viene ora messa in discussione la sicurezza su tutta l’alta velocità. In questo caso specifico l’incidente è stato causato da una luce di segnalazione che avrebbe dovuto indicare la presenza di un treno fermo (guasto) sui binari, avvertendo il treno successivo di fermarsi. Tale indicazione non era però presente, portando il secondo treno a schiantarsi contro il primo.
Tornando a parlare del recente incidente ferroviario, da qui potete leggere le direttive, in inglese: http://chinadigitaltimes.net/2011/07/directives-from-the-ministry-of-truth-wenzhou-high-speed-train-crash/
Mi limito a tradurne alcuni passaggi:
Direttive addizionali per tutti i media centrali: Queste sono le ultime direttive per parlare dell’incidente del treno ad alta velocità a Whenzhou:
- Rilasciare il numero dei morti solamente in accordo con le stime diffuse dalle autorità.
- Non parlarne frequentemente.
- Bisogna invece riportare più storie toccanti, ad esempio donazioni del sangue, servizi di taxi gratuiti, etc.
- Non indagare sulle cause dell’incidente; utilizzare le informazioni fornite dalle autorità come standard.
- Non riflettere né commentare.
Per finire, viene anche chiesto (più avanti) di scegliere con attenzione la musica con cui le notizie vengono accompagnate.
Sembra che ora le proteste stiano venendo messe nuovamente a tacere, questa volta con successo, dopo che persino alcune importanti testate giornalistiche avevano ignorato o denunciato le direttive.
Dopo la lettura (e ora le traduzione) di For the Win, di Cory Doctorow, mi trovo a notare sempre più le notizie riguardanti la Cina, come si vede anche dal mio precedente articolo sullo sfruttamento dei prigionieri in Cina continuerò quindi a cercare di dare un po’ di notizie su questa immensa nazione.