What happens in Vegas, stay in Vegas

Creato il 15 gennaio 2016 da I Viaggi Di Monique @viaggidimonique

“What happens in Vegas, stay in Vegas”
E’ il titolo di un famoso film di qualche anno fa con Cameron Diaz e Ashton Kutcher, ma è anche il motto forse più famoso che richiama la città di Las Vegas, dove tutto può succedere.

Già perchè a Las Vegas cosa può succedere?

Innanzi tutto Vegas è la tappa finale del nostro on the road in California, e da li rientreremo in aereo a San Francisco. Ed è proprio in aeroporto che, prima della partenza, mi imbatto in cartelloni pubblicitari che sottolineano questa frase o meglio mi ricordano di “Remember to Forget everything”, ma neanche avessi fatto chissà cosa nella città della “perdizione”.

Che poi a me tutto sto sfavillio e questi alberghi così kitsch non mi hanno fatto impazzire più di tanto.

Però bisogna dirlo a Las Vegas almeno una volta nella vita ci devi andare. Anche se, ad essere sincera, in coppia forse non corrisponde alla tipologia di vacanza/festa che qui solitamente in tanti vengono a trascorrere.

A Las Vegas trovi ed incontri un po’ di tutto. Da coppie in smoking e abito da sera diretti al concerto di Celine Dion, a giovani che sorseggiano cocktail ad ogni ora per lo più in bicchieri formato gigante (ci sono anche bicchieri a forma di saxofono, poco ingombranti ) a gruppi di giovanissimi in coda all’ingresso dei miglior club più gettonati (per dire alle 22 la coda per il club del Caesars Palace o del Bellagio è lunghissima), ad incalliti giocatori di poker, a coppie over 65 che in totale silenzio passano ore a giocare alle slot machine, e ai tanti, tantissimi, turisti e curiosi come noi.

E allora che fai a Las Vegas?

Beh cerchi di visitare il maggior numero di hotel possibili lungo la Strip (che tra l’altro è un viale lunghissimo), ti infili in centri commerciali incredibili dal soffitto disegnato con nuvolette bianche e cielo blu (una cosa davvero assurda), passi da un albergo all’altro con una navetta interna stile metropolitana (succede dal Mirage al Caesars Palace) e rimani stupito da tutto questo vortice di luci, colori, caos e musica.

E ancora, passeggi per le vie di Parigi, ma sei nell’omonimo hotel e visiti il cuore di Manhattan e Little Italy nel New York hotel. Per carità ci sono un sacco di spettacoli di ogni genere in programma, in albergo ti fanno trovare tutti i depliant di tutti gli eventi in corso, ma i prezzi sono piuttosto proibitivi e soprattutto gli eventi più gettonati, come lo spettacolo di magia di “David Copperfield”, sono sold out da mesi.

La notte corre via piuttosto velocemente qui, non ci si rende conto di che ora è fino a quando non si mette il naso fuori da un albergo,cosa a volte difficile perché dentro l’immenso Caesars Palace ci siamo quasi persi e ci abbiamo messo un po’ a trovare l’uscita. Ovviamente imperdibile è lo spettacolo delle fontane musicali dell’hotel Bellagio, davvero suggestivo, così come l’albergo (soffermatevi a guardare il soffitto della reception, un tappeto di enormi fiori colorati).

Non so dirvi come mai, ma io a Las Vegas mi aspettavo qualcosa di diverso, ed invece se ti metti a passeggiare per la strada, lungo una Strip affollata e caotica (tra l’altro in macchina è puro delirio, perché qui guidano come matti) e poco pulita, beh non è di certo uno dei posti più belli del mondo.

Il fatto è che non puoi davvero fare a meno di fare una tappa qui, di vedere le luci di questa città dall’alto magari salendo sull’altissima ruota panoramica del nuovo hotel “The Linq” (dove ho soggiornato io), di tentare la fortuna buttando qualche dollaro in una slot machine e di sorseggiare un cocktail in uno dei tanti moderni bar davvero glamour (quello dell’hotel Cosmopolitan poi è fichissimo!).

A Las Vegas vorrei tornare in un’occasione speciale in compagnia, che so un addio al nubilato, un compleanno, una data in cui poter “folleggiare” e viverla davvero la magica e pazza notte che questa città promette.

Ho divorato m&m’s colorati nel gigantesco shop a più piani, ho curiosato tra alberghi, locali e ristoranti, ho approfittato dei prezzi incredibili per un po’ di shopping all’outlet situato in centro lungo Downtown, la “vecchia” Las Vegas e ho mangiato un piatto di spaghetti al pomodoro in un ristorante italiano pagandolo un po’ troppo (ma non ne potevo davvero più di hamburger, tacchino, pollo & co.).

Ho anche sbirciato in una tipica “wedding chapel” dove si svolgono continuamente matrimoni, e mi sono imbattuta in grandi nomi del poker (o meglio il mio compagno mi ha segnalato essere i grandi “guru” del poker) intenti a giocare migliaia di dollari come noccioline.

In fondo a Las Vegas tutto è finto ed enfatizzato all’ennesima potenza, ma per una notte vale davvero la pena lasciarsi andare e divertirsi con un po’ di frivolezze e chiudere in bellezza un viaggio che so mi rimarrà nel cuore.

Nota pratica, qui finalmente si può sorseggiare una birra fresca anche al di fuori degli alberghi, quindi per strada (cosa illegale nel resto della California e Nevada) e il che non è male in questa caldissima notte d’ottobre.

Las Vegas è una pausa perfetta durante il viaggio, un momento di puro svago e divertimento (anche se vi prenderà un coccolone davanti alla finta fontana di Trevi) in questo sfavillante parco giochi sotto le stelle, stelle che faticano a brillare soffocate dalle mille luci artificiali della città.

Las Vegas in fondo non la si può raccontare, la si deve vivere almeno una volta.


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