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Whiplash, la colonna sonora jazz del film rivelazione dell’anno

Creato il 15 febbraio 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Il giudizio di Marco Goi

Summary:

Whiplash è uno dei film più sorprendenti in cui vi potrete imbattere quest’anno. Il trionfatore del Sundance 2014 è riuscito a uscire dai circoli del cinema indipendente americano per approdare alla ribalta degli Oscar 2015, dove ha ottenuto ben 5 nomination tra cui quella per il miglior film. Nonostante le sue possibilità di vittoria nella categoria più importante siano ridotte al lumicino e la pellicola avrà ben poche probabilità dietro ai favoriti Boyhood, Birdman, Grand Budapest Hotel e American Sniper, il film potrebbe portare a casa qualcosa grazie alle altre nomination. Quella per il miglior attore non protagonista, un sensazionale e cattivissimo J.K. Simmons, o quella per il suo incredibile e velocissimo montaggio, oppure quella per la miglior sceneggiatura non originale o ancora quella per il miglior sonoro.

Whiplash è un film che racconta la storia di un giovane batterista jazz interpretato da Miles Teller che viene “addestrato” da un direttore d’orchestra burbero, parecchio burbero, che utilizza delle modalità di insegnamento ben poco ortodosse e nei cui panni troviamo il citato J.K. Simmons. In una vicenda del genere la musica ricopre quindi un ruolo fondamentale. La colonna sonora è piena di brani jazz in cui la batteria trova spazio da protagonista, a partire dalla fighissima “Whiplash” di Hank Levy, il brano che presta il titolo alla pellicola e che può essere apprezzato anche dai meno avvezzi al genere. Nonostante i modi scontrosi di J.K. Simmons non possano invogliare più di tanto, così come nemmeno la ripetitività del provare e riprovare alcuni brani, alla fine paradossalmente Whiplash, per quanto proponga un rapporto con la musica parecchio malato, riesce a ottenere l’effetto di avvicinare al jazz anche chi non lo mastica e non lo ascolta tutti i giorni come i due folli protagonisti. Oltre a classici del genere come “Intoit” di Stan Getz, il film si avvale di una serie di musiche originali composte da Justin Hurwitz che sono naturalmente all’insegna del… jazz, esatto, come avete fatto a indovinare?

C’è da notare che il jazz proposto dalla pellicola non è quello fighetto che viene servito all’ora dell’aperitivo nei locali alla moda. Non è nemmeno quello raffinato e rarefatto che fa da sottofondo alle pellicole di Woody Allen. Il jazz di Whiplash è, nella maggior parte dei brani, una musica nervosa, intensa, potente come e anche più di molto rock in circolazione, si senta il devastante assolo di batteria in “Caravan” di Juan Tizol e Duke Ellington utilizzato nel gran finale del film, ed è inoltre un genere che richiede, anzi pretende, la più completa attenzione. Il jazz di Whiplash non si accontenta di fare da sfondo, ma diventa un protagonista assoluto del film e, se gliene darete la possibilità, anche dei vostri futuri ascolti.

di Marco Goi per Oggialcinema.net


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