White: a big show

Creato il 10 agosto 2012 da Blondesuite @BlondeSuite

Un post che era nelle bozze da un po' e che - anche se in ritardo - ci fa piacere pubblicare. Per gli amici di White, e per il loro grande successo.

Edizione giugno 2012


Edizione giugno 2012


Edizione giugno 2012


Edizione giugno 2012


White Milano chiude con un’impennata delle presenze internazionali che segnano una crescita del  20% rispetto all’edizione gemella del 2011.

In cima alla classifica del salone milanese ci sono i giapponesi che tra department store, agenti e giornalisti hanno fatto registrare il 35% in più. In controtendenza i buyer italiani che segnano una lieve flessione.
“Questi sono dati che confortano noi e i nostri espositori da un lato, ma che confermano, dall’altro, il grande interesse che gli operatori della moda provenienti da tutto il Far east hanno per il mondo contemporary, per le collezioni di ricerca che seguono un codice etico nella lavorazione, nella scelta dei materiali e nei prezzi” ha detto Massimiliano Bizzi, presidente e fondatore di White.
Il coro unanime dei consensi per la nuova edizione di White promuove il mood espresso dai brand selezionati, ma anche il nuovo layout, segno di quel work in progress di un salone in costante evoluzione.
Un’atmosfera rilassata, fresca e riposante, di una rassegna compatta, dove è possibile scegliere tutto quello che si vuole in poco tempo. Le aree gradevoli che invitano a relazionarsi, i prodotti raffinati, di ricerca ma fruibili, la creatività genuina dei nuovi designer, in un’edizione che, a detta degli habitué, è stata tra le più belle e godibili,  allarga sempre di più il cerchio di quanti, a New York, Parigi, Londra, Amsterdam, Madrid, ma anche a Tokyo, Seoul, Hong Kong, Shangai parlano di White come la realtà più interessante e stimolante per il business della moda.
Tra i negozi e department store presenti, Sprmrkt e Didato di Amsterdam, Flip Munich e Poolish di Monaco, Elite di Marbella, Nag Store di Copenaghen, Browns, Layers,  Square e  Vertice di  Londra, Doshaburi di Barcellona, Galerie Lafayette, Printemps di Parigi e , ancora Marimondo Seoul, Isetan, Itochu, Joyce, Takashimaya, United Arrows, Fenix, Barney’s, Baycrews, Beams, Blues, CloudNine, Daidoh, Gents, Hankyu, Hitoshy, Iwasaki, Mitsui, Sanki, Takashimaya, Tobu, Tomorrowland, Fashion Point, Hong Kong Seibu dall’Estremo Oriente e poi Paris Group di Dubai, Le Form e Tsum di Mosca, Berney’s New York, Traffic, Louis Boston e Ron Herman dagli Stati Uniti.
I più importanti multimarca italiani hanno partecipato a White Milano. Tra questi Luisa via Roma di Firenze, Luisa di Rimini, Penelope di Brescia, Base Blu di Varese, Bernardelli di Mantova, Sugar di Arezzo, Tiziana Fausti di Bergamo Antonia, Antonioli, Biffi, Bardelli, Daad Dantone, Pupi Solari di Milano, Silvia Bini di Viareggio, Degli Effetti, Leam e White Gallery di Roma, Coltorti delle Marche e Miami, Giglio di Palermo, Helmé di Catania e, ancora Coin, La Rinascente, L’Incontro di Modena, New Galles di Brescia e Verona, Nick & Sons di Ravenna, Nida, Papini, Parisi, Tony Magenta,Vinicio, Coin, La Rinascente e anche Yoox.
Entusiasmo tra gli espositori per un’edizione di White che si chiude nel segno dell’ottimismo: “E’ una manifestazione significativa e importante.  Avevamo grandi aspettative e sono state tutte corrisposte. Abbiamo incontrato buyer selezionati e di grande prestigio. White è un progetto in cui credo e mi riconosco completamente. In un mondo globalizzato e saturo, in cui tutto è già visto e domina la grande distribuzione, il vero valore sta nel piccolo e il futuro è nelle fiere che fanno selezione: proprio quello che richiede il mercatoMassimo Alba.
L’allestimento di White è sempre coerente e ordinato. Ed è quello che a me piace. Per quanto riguarda l’affluenza sono molto soddisfatto, abbiamo fatto diversi ordini soprattutto con buyer provenienti da Corea, Giappone e Stati Uniti. Il bilancio è decisamente positivo”.  Leopoldo Durante Imprenditore/Designer Di Care Label
Bello il concept pulito e ordinato e gli spazi degli stand calibrati. Il Basement ha poi un fascino particolare. Siamo contenti di aver incontrato in questa edizione di White i più importanti buyer internazionali che sono i nostri migliori clienti”. Fabio Quaranta new designer
White mi piace molto e la clientela è ben selezionata ed è ciò che ci interessa maggiormente. Abbiamo incontrato i più importanti buyer italiani, c’erano tutti, ma vorrei vedere le nuove generazioni. Daniela Ugolini Direttore commerciale Cat’s by Tsumori ChisatoGia dal primo giorno siamo stati visitati da quattro nuovi clienti. E questo rafforza il nostro rapporto con White, nato decisamente sotto una buona stella. In questa edizione abbiamo riscontrato una massiccia presenza di buyer del Far east, ma anche della Russia e di Israele”David Agus amministratore delegato di Ter et Bantine.
“Ho notato che questo salone concentra una grande quantità di buyer di primissimo piano, interessati all’acquisto di linee fresche, moderne, in una parola contemporanee del made in Italy, soprattutto. Il mio debutto a White è, dunque, più che positivo”. Alessia Giacobino, designer Jo No Fui

Edizione giugno 2012


Edizione giugno 2012


Edizione giugno 2012

www.whiteshow.it

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