E’ musica per un inizio inverno piacevolmente elettronico quella contenuta all’interno di Who, la playlist di novembre diRCB. Lo so, ho più volte dichiarato su queste pagine di essere per natura un rockettaro e non me ne pento, anche se è giunto il momento di ammettere che sono sempre più sensibile alla musica di ogni genere purché stimoli in me il gusto e il piacere dell’ascolto. E’ un periodo in cui sento fortemente emergere il bisogno di ritrovare quei frammenti di note ascoltate in fretta in macchina o in un luogo pubblico, il desiderio di riascoltare più e più volte un brano, la voglia di mettersi le cuffie e girare per strada ascoltando la musica che sento mia. Who è tutto questo e molto di più e lo si capisce fin dall’inizio quando il brano di apertura diMoby apre tutte le porte per far circolare le idee nella mia mente. Lie Down In Darkness è un brano arioso, perfetto per volare sopra alle nuvole e per far entrare Another World dei Chemical Brothers, brano gentile non ossessivo dei fratelli chimici che preferisco. Codex dei Radiohead arriva a rasserenare l’atmosfera dopo il pirotecnico finale diAnother World ed è veramente capace di portarmi in un’altra dimensione. La base è semplicissima e la voce di Thom Yorke mi entra dentro profondamente, mi tocca e mi rapisce. Quando torno sul pianeta terra mi ritrovo ad ascoltareRunning Up That Hill, l’etereo brano di Kate Bush nella bella versione dei Chromatics. Anche qui si viaggia e sogna parecchio, l’incantesimo può essere solo spezzato dalla voce nera di Bobby Womack che con Please Forgive My Heart centra uno dei più bei successi della sua recente carriera rivitalizzata dalla collaborazione con Damon Albarn e i suoi Gorillaz. Bobby in Phoenix e California and the Slipping of the Sun ne sono il perfetto esempio, anche se il secondo dei due brani è messo lì esclusivamente per dare continuità all’ascolto della playlist visto che Bobby in Phoenixfinisce (o, meglio, non finisce) in modo piuttosto brusco ed è stato particolarmente difficile trovare il trait d’union conTelling Lies di David Bowie (brano pazzesco nella sua versione originale non remixata presa dall’album Earthling).
Who - playlist di RCB
- novembre 2012
- Lie Down In Darkness - Moby
- Another World – The Chemical Brothers
- Codex - Radiohead
- Running Up That Hill - Chromatics
- Please Forgive My Heart - Bobby Womack
- Bobby In Phoenix (feat. Bobby Womack) - Gorillaz
- California and the Slipping of the Sun - Gorillaz
- Telling Lies - David Bowie
- Ritual Union - Little Dragon
- Who - David Byrne & St. Vincent
- Mariachi - Ani DiFranco
- The Day the Earth Stole Heaven - David Sylvian
- Objects in Mirror Are Closer Than They Appear - Meshell Ndegeocello
- Black [feat. Norah Jones] - Danger Mouse & Daniele Luppi
- Coming Home - Röyksopp
- Wise Enough - Lamb
- Tell me - Dark Dark Dark
- Landfill - Daughter
Con Ritual Union dei Little Dragon la playlist di novembre di RCB continua il suo girovagare nei territori della musica elettronica, anche se i primi spiragli melodici e pop iniziano a far capolino aprendo qualche breccia che diventa sempre più ampia quando arriva il pezzo clou: Who, brano capolavoro nato dalla recente collaborazione tra quel geniale artista con la A MAIUSCOLA che si chiama David Byrne & St. Vincent. L’incursione nel pop mi fa dimenticare per un attimo lo spirito elettronico di questa playlist e dopo David Byrne & St. Vincent cado nella facile tentazione di un brano semplice, chitarra e voce. Si chiama Mariachi, lo canta Ani DiFranco ed è bellissimo. Aperta e chiusa parentesi, con The Day the Earth Stole Heaven di David Sylvian si torna vicino alle sonorità originali di questa playlist che proseguono e si rafforzano con Objects in Mirror Are Closer Than They Appear di Meshell Ndegeocello e Black [feat. Norah Jones] di Danger Mouse & Daniele Luppi. Quando arrivano i Röyksopp si sente che è il momento di abbassare i toni e rilassarsi. Coming Home è un brano piacevole e tranquillo, perfetta base di apertura per Wise Enough dei Lamb (di una bellezza disarmante!), Tell Me dei Dark Dark Dark (bello bello bello!) e Landfill di Daughter (miglior finale non ci poteva essere!).