Wi fi e cellulari, come difendersi dagli effetti collaterali

   I dispositivi elettronici che si sono diffusi in maniera esponenziale negli ultimi decenni hanno segnato una fondamentale svolta nella vita di tutti noi. In particolare, il cellulare ha completamente rivoluzionato la nostra vita quotidiana, così come il wi fi, che ci consente di essere sempre connessi dovunque noi siamo, dandoci la possibilità di avere una finestra sul mondo senza eguali. Questi due dispositivi, tuttavia, non sono certo esenti da rischi derivati dal loro utilizzo, che spesso risulta decisamente eccessivo. Essi, infatti, sono in grado di generare un tale numero di frequenze da agire come una mitragliatrice sulle nostre strutture biochimiche, provocando una serie di effetti collaterali e di danni anche molto seri, come:

Mal di testa, nausea, perdita di appetito

Depressione, irritabilità, disturbi del sonno

Perdita di concentrazione e alterazione dei ritmi cerebrali

Disturbi del sistema immunitario

Tumori a carico del cervello, sangue e sistema linfatico

Epilessia

Aborti spontanei e malformazioni del feto

Malattie autoimmuni

Ma come fare per difenderci da questi danni e limitare le conseguenze? Vediamo insieme tutti gli accorgimenti necessari per proteggerci dagli effetti dannosi di queste tecnologie, senza per questo dover rinunciare alla comodità del loro utilizzo.

TENIAMO SPENTO IL CELLULARE DI NOTTE E NON TENIAMOLO VICINO ALLA TESTA ( ad esempio sul comodino)

SOSTITUIAMO L’IMPIANTO WI FI DEL COMPUTER CON UN IMPIANTO VIA CAVO

A CASA UTILIZZIAMO UN TELEFONO CON IL FILO E NON IL CORDLESS

NON UTILIZZIAMO IL TABLET TENENDOLO SULLE GINOCCHIA, MA PONIAMO UN CUSCINO TRA NOI E IL DISPOSITIVO

PARLIAMO AL CELLULARE UTILIZZANDO L’AURICOLARE CON IL FILO

ABOLIAMO IL BLUETOOTH, E’ MOLTO PIU’ PERICOLOSO RISPETTO AD UNA TELEFONATA AL CELLULARE SENZA AURICOLARE!

UTILIZZIAMO QUANDO POSSIBILE IL VIVAVOCE

LIMITIAMO LE TEFONATE E CAMBIAMO SPESSO ORECCHIO QUANDO SIAMO AL TELEFONO

NON TENIAMO IL CELLULARE IN TASCA O A CONTATTO CON IL CORPO, MA RIPONIAMOLO IN BORSA