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Wikileaks. I diplomatici USA: la magistratura italiana? Inefficiente e autoreferenziale

Creato il 18 febbraio 2011 da Iljester
18 febbraio 2011 | Politica | Permalink

Wikileaks. I diplomatici USA: la magistratura italiana? Inefficiente e autoreferenzialeDopo Luttwak, ecco che i diplomatici USA confermano l’impressione generale che si avverte all’estero. E cioè che nel nostro paese, la giustizia sia mala-amministrata da un potere che si scopre, per dirla con gli americani, «inefficiente e autoreferenziale» (ma i cablogrammi USA ne hanno un po’ per tutti, Berlusconi compreso, il quale comunque, secondo i suggerimenti USA «non deve essere denigrato»).
Uno smacco dunque per i nostri giudici e pubblici ministeri, che suggerisce quanto sia grave la situazione della nostra giustizia anche agli occhi degli americani, tra partigianismi politici, processi che durano decenni, e una diffusa irresponsabilità dei magistrati dinanzi agli errori che commettono a danno dei cittadini. E il bello è che, a sentire i vari sindacati dei giudici, la colpa non è loro, ma è sempre del Governo che non dà soldi e non dà risorse.
Fosse solo un problema economico, la questione sarebbe stata già risolta da parecchio. Il vero è che il problema economico è il problema minore. Il problema della giustizia italiana è infatti la mentalità di un corpo dello Stato che si è reso irresponsabile davanti al popolo italiano, fino al punto da comportare una deroga al principio secondo il quale ognuno di noi, nella propria attività professionale, è pienamente responsabile delle proprie azioni. Non così per i magistrati, per i quali la regola ha un valore molto relativo.
Gli Stati Uniti sono vivamente preoccupati per questa irresponsabilità e della corrispondente capacità dei magistrati italiani di condizionare i governi e la vita pubblica italiana. Tanto che – pure davanti a una cultura giuridica più giovane, ma certamente più seria – non ritengono l’anomalia italiana una buona cosa per la stabilità economica e politica del nostro paese, ripercuotendosi negativamente anche sui rapporti tra gli USA (e i suoi investitori) e il Belpaese. Del resto Luttwak esprimeva a Ballarò proprio lo stesso concetto, e non è indubbiamente un caso, visto che Luttwak è un consigliere della Casa Bianca.
Quel che è certo è che il nostro Governo è nuovamente all’opera per eliminare l’anomalia che sta generando questo conflitto tra le istituzioni dello Stato. Proprio oggi il governo ha approvato alcuni punti del DDL sulla riforma della giustizia. Sembra una coincidenza, ma invero non lo è. Visti gli ultimi eventi, questa riforma è diventata pressoché urgente. Anzi, a mio avviso è propedeutica al resto. Perché un Governo costantemente intralciato dalle azioni giudiziarie è un Governo zoppo, che non può lavorare in modo né sereno né incisivamente. Non può, in altre parole, operare quelle politiche necessarie a migliorare le condizioni di vita dei cittadini.
Il DDL ha fissato alcuni punti cardine. In particolar modo Berlusconi intende portare avanti la separazione delle carriere, l’immunità parlamentare, le condizioni di esercizio dell’azione penale e i limiti di utilizzo da parte della magistratura della polizia giudiziaria. Più precisamente, per quanto riguarda azione penale e utilizzo della PG, l’obiettivo è introdurre una riforma costituzionale che subordini l’esercizio dei connessi poteri alle norme di legge. Il che riporterebbe la magistratura inquirente sotto l’alveo dei limiti legislativi all’azione penale.
Proposte di riforma che quasi certamente (perché è già accaduto) faranno discutere. Già immagino i sindacati dei magistrati e la sinistra lì ad alzare le barricate, accusando il Governo di voler subordinare i PM all’esecutivo. Come se queste modifiche costituzionali possano effettivamente comportare una simile ipotesi. Il vero è che queste proteste, se ci saranno, saranno soprattutto finalizzate a difendere uno status quo reputato ormai intollerabile dai cittadini. E credo che le stesse saranno, guarda caso, più pesanti laddove ci sarà il tentativo di introdurre il processo breve e l’inappellabilità delle sentenze di proscioglimento (che io non condivido in toto), altri cavalli di battaglia del centrodestra che dovrebbero (in teoria) rendere giustizia a tutti quei cittadini i quali, in un modo o nell’altro, passano la propria vita in un tribunale per ottenere quella che sovente viene loro negata: una giustizia equa, giusta e in tempi umanamente accettabili.

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Autore: Il Jester » Articoli 1379 | Commenti: 2235

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Tags: assange, Azione Penale, berlusconi, Governo, magistrati, Magistratura, Politica Italiana, potere giudiziario, processo breve, Stati Uniti, usa, wikileaks
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