Magazine Cultura

Wild Cards, George R. R. Martin (a cura di) (ovvero: e se Fidel Castro avesse giocato a baseball…?)

Creato il 11 maggio 2014 da Joeundfreida @JoeUndFreida

Per coloro che in quella torrida notte d’agosto si trovavano all’aperto il fenomeno fu ancora più spettacolare. Una sottile scia luminosa sfrecciò in alto nel cielo, facendosi più intensa a mano a mano che si avvicinava alla Terra.

Ci sono libri che colpiscono per i loro personaggi, descritti minuziosamente nella loro insolita psicologia e talmente realistici da fondersi in un tutt’uno con l’io del lettore. Ci sono libri che piacciono semplicemente perché raccontano storie interessanti, tragicamente romantiche, insolubilmente misteriose, mortalmente spaventose e così via. Altri libri non sono un granché, ma sono scritti da autori talmente abili che li leggeremmo pure se fossero gli elenchi dei saldi di bilancio del comune di Busto Arsizio. E poi ci sono i libri che si distinguono per la loro bella ambientazione e Wild Cards appartiene proprio a questa categoria.

lannister

Una normale scena di vita della famiglia modello dei Lannister.

Wild Cards è una serie di libri a metà tra raccolte antologiche di racconti e veri e propri romanzi, orchestra da nientepopodimeno che George R. R. Martin, un nome che, già di per sé, è un marchio di garanzia sufficiente se parliamo di ambientazioni ben riuscite. Ciò che più di tutto mi ha colpito leggendo la sua opera più famosa, la saga senza fine de Le cronache del ghiaccio e del fuoco (Game of Thrones se preferite), è senza dubbio la sua capacità di creare un intero mondo, in ogni più piccolo particolare, con una quantità di dettagli che sfiora la morbosità. Ogni Nobile casa ha i suoi colori, il suo stemma giustificato da una storia precisa, una quantità ragguardevole di membri in vita e una ancora maggiore di personaggi illustri del passato che, nei vari secoli, tramite matrimoni, alleanze e guerre si sono uniti e sono entrati in conflitto con altre personalità importanti, creando una rete fittissima. Poi, secondo un analissimo gusto tolkeniano, Abbiamo un’infinità di diversi popoli e città, con culture, lingue, usanze e religioni diverse, alcune creature “magiche” e, giusto per non farci mancare niente, pure i draghi. Insomma, quando cerco di immaginarmi lo studio di Martin, mi vengono in mente gli uffici dei detective dei thriller, tappezzati con le foto delle vittime e tutti gli indizi e gli indiziati collegati tra loro con fili rossi. Oppure anche le celle dei pazzi internati negli istituti di igiene mentale.

wcplayers

Una parte di quella assortita accozzaglia che sono i personaggi di Wild Cards

Con Wild Cards, forse, Martin si era spinto ancora più in là. Mentre Le Cronache sono state scritte tutte dal suo vecchio, grassoccio pugno, Wild Cards è una sorta di grande antologia a cui hanno contribuito autori diversi. Normalmente, ogni libro di questa saga vede i diversi scrittori gestire uno o più personaggi-punto-di-vista, tramite i quali vengono descritti da più prospettive gli eventi cardine dell’episodio. I vari personaggi interagiscono tra di loro in modi talvolta inaspettati e, vista l’estensione cronologica della trama, spesso vediamo alcuni protagonisti invecchiare o morire col passare del tempo. Date le premesse della serie, un’ucronia che coinvolge l’intero pianeta (e non solo), le possibilità di creare storie collaterali che si intrecciano a quelle già scritte sono pressoché infinite.

Tutto inizia una notte del 1946, quando uno strano mezzo di trasporto vola sopra i cieli di New York e rilascia una sostanza misteriosa. Si tratta di un un’astronave aliena e quello che sparge nell’aria nella Grande Mela è un virus letale che, modificando il DNA dei soggetti con cui entra in contatto, produce effetti devastanti. La maggior parte della popolazione, circa il 90%, muore in seguito al contagio. Il restante 10% subisce mutazioni non mortali ma imprevedibili, che trasformano i soggetti in mostri deformi ed orripilanti, detti Joker. Solo nell’1% dei contagiati il virus non produce effetti dannosi. Alcuni di questi, i Deuce, sviluppano abilità particolari ma di scarsa utilità, come alzarsi in volo di mezzo metro o sciogliersi in una pozzanghera, ma altri, detti Ace, ottengono veri e propri superpoteri, che vanno dalla classica lettura del pensiero alla capacità di controllare la forza di gravità.

Ci sono principalmente tre motivi per cui ritengo che l’ambientazione di Wild Cards sia qualcosa di geniale:

Bim bum gon

Gon, il protagonista di Hunter X Hunter e la sua terribile tecnica: il bim bum bam.

1)   Sono sempre stato un fan sfegatato dei poteri strampalati. Questa è una caratteristica che si trova molto più nei fumetti orientali piuttosto che in quelli americani (con le eccezioni del caso, ad esempio alcuni lampi di genio negli X-Men), che solitamente amano tritare e ritritare i soliti cliché della super-forza & super-velocità. In manga come Hunter X Hunter, One Piece e Jojo, invece, ci si può davvero aspettare di tutto, dal tizio strampalato che può fare esplodere ogni parte del proprio corpo, caccole comprese, a quello che sa dare alla propria aura la consistenza di una gomma da masticare, da chi può produrre ogni tipo di ormone e iniettarlo nel corpo altrui (trasformando le donne in uomini e gli uomini in donne), a chi ha il potere di fare apparire un’arma potentissima dal nulla, ma senza poter decidere quale e, quindi, dovendosi adattare ogni volta a quella che gli capita in sorte. Combattimenti tra avversari del genere sono decisamente più interessanti delle solite, banali scazzottate tra mega-fusti patriottici in calzamaglia.

2)   È molto interessante il modo in cui Martin e i suoi hanno riorganizzato l’intero mondo in base a quel singolo evento del ’46. È ovvio che lo sterminio di nove decimi della popolazione e la trasformazione della parte restante in mostri deformi incida su tutta l’organizzazione sociale dei sopravvissuti. Così i Joker si ritirano in una sorta di ghetto, lontani dalla “gente per bene”, dove imperano criminalità e corruzione, ma non solo. Un’attività fiorente gestita dai Joker è quella dei nightclub e della prostituzione, dato che non sono poche le persona disposte a pagare per provare un’esperienza sessuale diversa dalle altre, in compagnia di un mutante che ha subito particolari trasformazioni corporee dalla vita in giù… Ognuno, in funzione del suo nuovo aspetto e delle sue nuove capacità cerca di trovare il suo posto all’interno della comunità, sia quello della squillo di alto borgo per la donna che ha avuto la fortuna di ottenere due vagine, oppure quello di diventare una sorta di celebrità, se si è un Ace con un poteri interessanti.

To_Catch_a_Thief1

Grace Kelly, uno dei personaggi di Wild Cards, il cui potere, lo ricordiamo, è quello di guidare super-bene la macchina.

3)   Non solo la società è cambiata dopo quella fatidica notte del ‘46, ma anche la storia stessa. Cosa avrebbe fatto Jim Morrison se il suo DNA fosse mutato rendendolo immune da ogni droga? E un Mick Jagger col potere della licantropia? E se Frank Zappa avesse avuto un figlio e questo fosse diventato addirittura vice-presidente degli Stati Uniti? Grace Kelly, Nixon, Bush, Fidel Castro… Questi e molti altri personaggi famosi appaiono nei vari episodi di Wild Cards e tutti, ovviamente, devono vedersela con le conseguenze dell’imprevedibile virus mutante. Sinceramente, io non ho mai avuto il pallino per la storia, però trovo davvero molto giusta e coerente l’intuizione di Martin & compagnia di non utilizzare la collocazione temporale nel passato solo per descrivere generiche atmosfere di quegli anni, ma sfruttarla per mettere in piedi una vera ucronia.

Insomma, Wild Cards ha tutte le carte in regola per piacere (e piacermi) molto. Benché Martin e i suoi abbiano scritto questa saga (che in altri paesi ha già avuto molto successo) decenni fa, trovo che la sua struttura sia molto attuale e che, anzi, potrebbe avere addirittura più successo oggi piuttosto che allora, quando la fantascienza era un genere prettamente di nicchia. La sua struttura post-moderna, episodica e frammentaria, mi sembrerebbe perfetta per un telefilm in stile Game of Thrones o Heroes. Anzi, non mi sorprenderei se, una volta che gli Stark e i Lannister avranno finito di massacrarsi a vicenda, il prossimo lavoro di Martin che vedremo sul piccolo schermo sarà proprio un adattamento di Wild Cards.

Clicca sull’icona per leggere l’anteprima gratuita di Wild Cards- L’origine su Google Play:

google-play-logo11

 

Herr Joe


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :