Petra Kvitova (classe 1990), è lei la nuova Regina di Wimbledon
Ieri è andata in scena la finale femminile dei Championships tra la russa Marija Sharapova e la ceca Petra Kvitova.
Sharapova, grande favorita, si presenta contratta e tesa e di questo risente tutto il suo gioco, non più profodo e vario come nei passati turni ma fatto di una serie interminabile di colpi intermedi e doppi-fallo da far pensare di guardare una tennista amatoriale.
Se la russa appare sulle gambe, Petra Ktitova, ventunenne ceca alla prima finale di uno Slam, è sciolta e decisa fin dai primi scambi e gioca proprio il tennis che tutti s’attendevano da Marija.
La mancina di Bìlovec sfoggia un servizio solido e carico di spin, alterna rovescio profondo ed accelerazioni di dritto lungo linea davvero perfette dal punto di vista tecnico, non lascia mai respirare la russa, non cede di un millimetro, serve e mette subito i piedi sull’erba pronta ad aggredire la risposta avversaria oppure risponde avventandosi sulla palla servita dalla Sharapova con una cattiveria ed un lucidità da campionessa consumata.
La prima chance di chiudere un set dominato Petra la ha su servizio della Sharapova, che però recupera proprio grazie alle prime vincenti, ma il 6-3 è impossibile da scongiurare.
Il secondo Set è più combattuto, la ceca inizia a sbagliare qualcosa in più e la Sharapova ad aggredire maggiormente palla ed avversaria tanto da strapparle un break sul 2-2 che potrebbe valere la rimonta, ma è solo un fuoco di paglia, la Kvitova ricomincia a martellare da fondo sul turno di battuta della russa, accelera sempre al momento giusto e tiene sempre in mano i ritmi dello scambio.
La Kvitova è padrona assoluta sull’erba londinese, fa e disfa a suo piacimento, la Sharapova non mostra altri segni di reazione, pur non mollando mai del tutto non ha quel guizzo, quella scintilla che aiuta sempre i grandissimi ad uscire dai momenti di difficoltà.
Non c’è storia sul Centrale, la bionda ventunenne non sbaglia più, conquista il secondo set con il parziale di 6-4 e diventa la prima mancina a vincere Wimbledon dai tempi di Martina Navratilova e la prima ceca dal 1998,anno in cui si impose Jana Novotná.
Quello di Petra Kvitova è un sogno che si realizza dopo sacrifici enormi e sconfitte cocenti, la statuaria biondina con la treccia vince e convince il mondo che una nuova stella è nata nel firmamento WTA e che nessuno avrà più vita facile con lei.
Oggi però è il giorno più atteso, quello della finale tra i due giocatori più forti in assoluto sia a questi Championships che a livello mondiale.
Nonostante nel corso del torneo a mostrare il gioco migliore sia stato Novak Djokovic, lievemente favorito appare oggi Rafael Nadal per diversi motivi.
Il serbo è alla prima partita da nuovo numero uno del ranking Atp e si troverà a dover sostenere un forte carico di pressione, ancor più se si considera che quasta è la sua prima finale di Wimbledon ed il Central Court mette soggezione a chiunque il giorno della finale, figuriamoci a chi è considerato da tecnici e stampa il migliore e deve dimostrarlo.
Tante,troppe aspettative in capo al Djoker oggi, tutte quelle che non avrà più Nadal dato che non è più numero uno Atp, i riflettori non sono puntati su di lui ma sopratutto perchè lui, di finali a Wimbledon ne ha già disputate ben quattro perdendo due volte da Roger Federer ma poi vincendo una volta contro lo stesso King Roger e nella passata edizione ripetendosi contro Berdych.
Rafa è il migliore, per altro, nel trasformare delusioni come la perdita del vertice mondiale in energie propositive e propulsive negli scontri successivi e questo di certo farà anche oggi sul verde campo di Sua Maestà.
D’altro canto Nole è il numero uno nel gestire la pressione ed esprime il suo tennis migliore proprio quando si trova a fronteggiare un avversario di livello; questo è il giorno più adatto per uno con i suoi numeri che di certo non lesinerà energie e talento proprio quando può ricevere l’assoluta consacrazione nel tempio del Tennis, in quel luogo che è divenuto la casa ed il santuario di tutti i grandi di questo sport e che ne rappresenta storia e tradizione allo stesso tempo.
Quindi tutti in poltrona fermi davanti ai teleschermi chè il mare o la montagna possono aspettare, oggi a partire dalle 15.00 ora italiana ci attende lo spettacolo, oggi va di scena la finale delle finali e sarebbe un’eresia mancare.