Wired svela in anteprima River, il nuovo progetto internet based di Sky Italia

Creato il 04 ottobre 2013 da Digitalsat

Quando vi parlano della tv del futuro di solito vi descrivono avveniristici schermi da migliaia di pollici al posto delle pareti del salotto, di serie tv o film talmente interattivi che i personaggi - nel mezzo di una scena cruciale - si fermano a chiedervi consigli su cosa fare, o di programmi che si registrano da soli soltanto perché lo avete pensato. Non è da escludere che tutto questo accada. Prima, però, è necessario che la rivoluzione della tv in corso venga portata a termine.

Questa rivoluzione è quella della tv via internet: non più antenne e parabole a portare cinema o partite di calcio sullo schermo, ma solo la rete. In Italia se ne parla da anni: da una parte un solo caso di successo (la Fastweb dei primi anni 2000 con la sua offerta per i tempi rivoluzionaria); e, dall'altra, flop o - nel migliore dei casi - esperimenti poco più che irrilevanti se si guardano i numeri. Ora le cose stanno per cambiare davvero. A Wired siamo infatti venuti a conoscenza di un progetto di Sky Italia: ve lo raccontiamo in anteprima.

Il nome in codice è River e abbiamo avuto modo sia di vedere alcune delle schermate dell'interfaccia sia i documenti che raccontano il piano a cui gli ingegneri del broadcaster di Rupert Murdoch stanno lavorando da un anno e mezzo, e che vedrà la luce all'inizio del prossimo. Quando, per la prima volta nella sua decennale storia, Sky offrirà contenuti su internet, senza tre delle sue caratteristiche identitarie:

  • Niente più parabola.
  • Niente più decoder.
  • Niente più abbonamento.

Gli obiettivi del progetto River sono due. Il primo è ovvio: aumentare il numero di utenti, che oggi sono circa 4,7 milioni, cercando di raggiungere chi, pur non essendo abbonato, è interessato a singoli contenuti di Sky, magari solo in alcuni momenti dell'anno. Il secondo è strategico: anticipare l'arrivo in Italia (e quindi guadagnare quote di mercato) di Netflix, Hulu, Amazon e di tutte quelle piattaforme di tv online che negli Usa stanno conquistando sempre più utenti a scapito dei broadcaster via cavo e che prossimamente sbarcheranno anche da noi.

Tutto ciò sarà possibile grazie a internet, il mezzo con il quale Sky raggiungerà i nuovi utenti. Dal documento che abbiamo letto (e dalle verifiche delle nostre fonti), la creatura di Murdoch non manderà in pensione i suoi attuali clienti e il suo modo di fare soldi, composto di abbonamenti, decoder e parabole. Ma per la prima volta nel nostro paese un produttore di contenuti e un titolare esclusivo di diritti (e che diritti!, basti pensare alle serie tv o allo sport) decide di puntare sulla rete, bastona tecnologica della tv italiana è nel mezzo di una fase cruciale, al pari della sua nascita o dell'arrivo del colore. Un passaggio al termine del quale per molti telespettatori finirà per sempre l'era del palinsesto a favore di una tv che potrà essere vista ovunque, su qualsiasi dispositivo.

Già dallo scorso anno Sky ha un catalogo Online di film, serie tv e programmi vari che è possibile scaricare via internet, attraverso il decoder che - con un cavo o via wi-fi - si può collegare alla rete. Ma per vedere questo catalogo bisogna essere abbonati e avere un dispositivo ad hoc (oggi ce l'hanno 700mila famiglie). Essere abbonati è anche la condizione minima per vedere alcuni contenuti su tablet o smartphone grazie all'app Sky Go che oggi conta oltre 1,7 milioni di utenti.

Il passo che si sta per compiere con River è quindi quello di eliminare questi vincoli. Sarà infatti possibile vedere un film o una serie tv senza essere abbonati. Basterà usare una tv connessa a internet o più semplicemente, un computer, un tablet e uno smartphone. Sky, infatti, entro il primo trimestre dei 2014 rilascerà un'app - compatibile con i sistemi operativi mobili di Apple e Android, con i televisori "connessi'' dei marchi più importanti e con le principali console di videogiochi - che permetterà a chiunque di accedere ai suoi contenuti una tantum (e non per forza con un decoder e una parabola).

Quello che abbiamo visto di River è che non sarà il nome commerciale dell'offerta, decisione che non è stata ancora presa - è tuttora una beta: l'interfaccia utente non è pronta nel dettaglio ma fa già tutte le operazioni per la quale è stata pensata. Si tratta quindi di un'applicazione con la quale selezionare e avviare  con il telecomando, con il mouse o con i polpastrelli su uno schermo touch - un contenuto video, in diretta oppure registrato.

Il modello di riferimento è quello dei cugini inglesi di BSkyB che nell'estate del 2012 hanno lanciato Now Tv, l'offerta internet della tv britannica di News Corporation. Scaricata l'app, è possibile acquistare una giornata dei canali sportivi (quella, per esempio, in cui c'è la finale di Wimbledon o di Champions League) o un mese di serie tv e film (ci sono sia un catalogo sia lo streaming dei cosiddetti canali lineari come Sky Cinema 1, Sky Cinema 2 e così via). Nella comunicazione dell'offerta inglese vengono stressati due concetti: 1) non ci sono contratti (al termine del periodo di acquisto si è svincolati da Sky); 2) il prezzo economico dei pacchetti di contenuti che parte da 9 sterline, poco più di 10 euro.

Così sarà anche in Italia. Oggi, infatti, l'offerta più bassa di Sky è un abbonamento mensile di 19 euro, escluse le spese di installazione della parabola. Con il progetto River il costo scenderà molto: la nuova fascia di prezzo partirà da 9 euro. Per il cinema ci sarà un catalogo dì circa 900 film più otto canali lineari; per le serie tv, ai momento in cui va in stampa Wired, non è stato ancora definito il pacchetto ma è chiaro che per la riuscita dell'operazione - ci saranno i canali e i contenuti più appetibili; la presenza dello sport nel progetto River è ancora nella fase di studio ma sicuramente non ci saranno la Serie A e B di calcio (i diritti in possesso di Sky non riguardano anche internet) mentre è probabile che ci sia la Champions League.

I video non si potranno scaricare (è previstoselo lo streaming) e non ci sarà l'alta definizione: una risoluzione troppo elevata delle immagini richiederebbe un consumo di banda maggiore e questo limiterebbe la diffusione del contenuti. E poi Sky vuole evitare che il progetto River "cannibalizzi" in poco tempo il parco abbonati, per ora la sua principale fonte di ricavi. Il meccanismo di acquisto sarà molto semplice: si pagherà con carta di credito e tutti i dati che Sky chiederà ai nuovi clienti rimarranno nei loro server per agevolare gli acquisti successivi, quando per farsi riconoscere l'utente dovrà inserire soltanto uno user-name e una password.

Una volta letto tutto il documento descrittivo di River, abbiamo chiesto a Sky un commento. L'azienda ha preferito non rilasciare dichiarazioni sulla nostra anticipazione, ma non ha smentito e ha affidato all'ufficio stampa la seguente risposta:

«L'intrattenimento televisivo è in continua evoluzione, In questi anni la convergenza fra diverse piattaforme» tecnologie e modelli di business differenti ha creato un mercato unico, in cui gli operatori si contendono "l'attenzione" degli spettatori. È un processo guidato dal consumatore, che è sempre più libero di scegliere fra molteplici offerte. In questo contesto Sky ha accelerato sul terreno dell'innovazione con HD, My Sky, On Demand e Sky Go, per rendere sempre più coinvolgente la user experience dei propri abbonati, ed è evidente che Sky continuerà a essere all'avan-guardia nell'innovazione anche attraverso nuove formule, complementari alla propria offerta, in grado di intercettare ulteriore domanda, allargando il bacino di fruitori dei propri contenuti».

Il progetto River potrebbe spazzare via la concorrenza nel settore della tv via internet che in Italia oggi è ancora piccolo: gli utenti sono 700mila e il leader di mercato è Cubovislon di Telecom Italia con 100mila (le tv che sì possono collegare alla rete sono oltre due milioni, quindi in gran parte inutilizzate). Sono numeri molto inferiori a quelli di chi usa la rete per scaricare gratis film o serie tv senza passare dai broadcaster che ne detengono i diritti. Quello a cui punta Sky è conquistare il mercato come fece ìTunes quando si cimentò con i software per il download di musica pirata: un catalogo di aita qualità, costi bassi e facilità di acquisto furono gli ingredienti del successo di Apple.

Sky ci prova sapendo che alcuni numeri e dati di fatto possono essergli favorevoli. Al momento ci sono infatti circa sei milioni di italiani che da casa sono collegati alla banda larga (la connessione minima per vedere la tv in streaming) ma che non sono abbonati Sky. Conquistare solo una parte di questi utenti significherebbe far crescere di molto la propria base clienti. Inoltre gli attuali 700mila utenti delle tv via internet in Italia diventeranno circa 5 milioni nel giro di 4-5 anni.

In Inghilterra oggi sono tre milioni e 2,5 milioni se li dividono Netfììx e Amazon; BSkyB ne ha solo 300mila anche se ha lo sport, a differenza dei concorrenti. Ecco, questo scenario Sky Italia vorrebbe proprio risparmiarselo. Per questo giocherà d'anticipo con il progetto River.

Federico Ferrazza
per "Wired n° 56"


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