1 – New York. Potreste dire che è scontato, ma per me che non ci sono mai stata la grande mela è l’ideale di città da sogno. Penso che se ci andassi non vorrei più tornare indietro, trattenuta dalle strade, le persone, i grattacieli, e l’enormità di questa città. New York nel mio immaginario è ciò che rappresenta la vita vera, quella che tutti si propongono di raggiungere e ottenere e per questo motivo è la number one di questo elenco.
2 – Australia. Fosse per me tornerei in Australia anche domani. Mi sono completamente innamorata di quell’isola, nella quale tutti sono così aperti e socievoli; dove tutti i paesaggi e i climi sono racchiusi in un’unico paese. Tornare per rivivere come un aussie, per tutte le cose che significa.
Santa Monica Highway
3 – Los Angeles. Le strade larghe, le palme, Hollywood, e l’America. Vale la pena fare un salto ad LA, anche se molti probabilmente metterebbero altre città degli USA prima di questa. Io ci andrei, invece, perché ispira tranquillità e relax, perché ricorda le vacanze e l’estate per quanto stereotipate queste sensazioni possano essere.
4 – Machu Picchu. Vorrei raggiungere la cima di quel luogo così pieno di storia e urlare. Liberarmi. Tutto il verde, l’aria e la sensazione che solo quei luoghi dove ci sono tracce dell’umanità antica possono dare, sono ciò che rende questa destinazione così attraente per me. Può sorprendere forse il trovare Machu Picchu in una posizione così alta di una wish-list ma, secondo me, la vale tutta.
5 – Hawaii. Penso che le Hawaii siano presenti nelle liste di posti da visitare di tutti quanti, più o meno inconsciamente. Il mare così perfetto e il fatto di trovarsi lì, nel luogo su cui tutti fantasticano e che, anche se sicuramente non lo è, resta visto come un paradiso danno per me sensazioni impagabili.
6 – Alaska. L’Alaska vorrei visitarla per la sua integrità nel paesaggio. I paesaggi innevati che si estendono a vista d’occhio e la possibilità di osservare uno stile di vita probabilmente molto diverso dal nostro e così fortemente condizionato dal clima rigido sono i motivi per cui partirei per questo stato tutto bianco. Anche subito.
7 – Grande Muraglia Cinese. Vorrei recarmi in Cina per vedere questo monumento parte delle sette meraviglie del mondo, per rendermi conto di quanta storia e lavoro raccoglie. Poter vedere un luogo così toglie il respiro e fa sentire immensamente piccoli, e tutti abbiamo bisogno di sentirci così almeno una volta nella vita.
Get Lost in Hawaii
8 – Messico. Questa è una di quelle mete che fino a due mesi fa non avrei inserito in questa lista ma, grazie alla mia esperienza a Oxford ora c’è. Il Messico, forse famoso più per cose negative che altro, non mi aveva mai attirato. Sentendone parlare da gente che ci vive, però, mi è venuta voglia di visitare questo paese e di eliminare le idee stereotipate tipo sombrero, siesta e narcotraffico che tutti abbiamo per fare spazio alla realtà tutta da scoprire di questo stato.
9 – San Pietroburgo. Questa città mi attira per le sue piazze, le cupole ortodosse e per la sua misteriosità, forse enfatizzata dal fatto che conosco veramente poco di San Pietroburgo. La poca conoscenza di questo luogo mi fa venir voglia di andare a scoprirlo anche a costo di rischiare di non rimanere soddisfatta da ciò che trovo, perché il rischio c’è quando si parte per sensazione.
10 – Sud Africa. Il Sud Africa è uno stato che vorrei visitare per la sua forte differenza dall’Italia e dai paesaggi a cui sono abituata. Per vedere il deserto, le città che ci sono e trovarmi sulla punta finale di un intero continente che al suo interno ha una varietà di culture immensa.
11 – Tokio. The last but not the least, Tokio capitale della tecnologia, metropoli che unisce il moderno e la tradizione, mi attira proprio per questa fusione di stili di vita, per le tradizioni e i costumi del Giappone che non si scontrano con la modernità del nuovo millennio ma al contrario si uniscono dando un’aria tutta sua a questa mega città.
Qui finisce la mia wish-list. Voglio solo puntualizzare che di molti di questi posti conosco veramente poco, perciò mi scuso se ho detto cose che in realtà non sono esatte.