Nuovo appuntamento con la rubrica wishlist.
Questa settimana ho aggiunto nella mia lista dei desideri un raccolta di racconti ambientati nella Germania della Repubblica di Weimar.
Addio a Berlino di Christopher Isherwood
autore famoso in Italia per il romanzo "Un uomo solo".
"Addio a Berlino" è difficile da trovare perché è fuori catalogo da anni, eppure le sue storie hanno ispirato l'opera teatrale "I Am a Camera" di John Van Druten e il famosissimo musical "Cabaret".
Pubblicato per la prima volta nel 1939, Addio a Berlino è
unanimemente considerato il capolavoro di Christopher Isherwood. Solo in
anni recenti il successo del libro è stato attutito da quello della
commedia, del musical e del film che ne furono tratti, il celeberrimo
Cabaret. Mirabile resta però ancora oggi alla lettura la descrizione di
una capitale in preda a una frenetica gioia di vivere. La Berlino degli
anni 1930-1933 che Isherwood descrive mettendosi nei panni di un giovane
intellettuale straniero, il quale vi campa precariamente dando lezioni
di inglese e però tutto osserva con sguardo avido e fotografico, è
quella dei caffè e dei viali, delle pensioni e delle case signorili, dei
teppisti e dei commercianti, delle balere e dei cabaret, degli scontri
di piazza e delle file per il pane, degli ebrei, dei comunisti, dei
nazisti... Addio a Berlino è un documento insostituibile per capire
quegli anni di irrequieta euforia che segnarono la fine di un'epoca e lo
scoppio di un'immane tragedia.
L'opera, semi-autobiografica, consta di sei episodi ("Diario berlinese (autunno 1930)", "Sally Bowles", "Sull'isola di Ruegen (estate 1931)", "I Nowak", "I Landauer" e "Diario berlinese (inverno 1932-'33)"), nei quali vengono narrate le vicende di alcuni personaggi nella Berlino prenazista degli anni trenta.
fonte
wikipedia