Carnevale in Italia e in Germania: differenze interculturali?
Un conoscente tedesco, poche settimane fa, mi raccontava del suo fine settimana a Venezia.Tra le tante cose che l’hanno affascinato c’erano, naturalmente, le maschere veneziane che iniziavano ad aggirarsi furtivamente per la città, regali e misteriose come sempre. Il suo commento è stato: “Com’erano estetiche! Tutto era così tranquillo e pacifico”.
Certamente lo spirito aristocratico del carnevale veneziano non ha molto a che fare con quello della zona del Reno: Düsseldorf, Colonia e Magonza sono i centri focali del carnevale popolarissimo per cui la Germania è conosciuta: canti, balli, alcol a volontà (“Wo früher meine Leber war, ist heute eine Mini-Bar” – “Dove una volta c’era il mio fegato oggi c’è un mini-bar”), una festa che va da giovedì a lunedì (il celebre lunedì delle rose), per poi culminare nel famoso martedì grasso.
Anche in Italia si contano dei carnevali più “popolari” di quello di Venezia: il carnevale a Viareggio, per esempio nasce nel 1873, con la sua prima sfilata allegorica. Da allora quaste città è diventata la patria del carnevale italiano, con i suoi corsi mascherati caratterizzati da carri allegorici in cartapesta: non c’è politico, uomo di cultura o di spettacolo di ogni parte del mondo che non sia stato preso di mira e non abbia avuto la sdua caricatura in gigantografia.
Un altro storico e animatissimo carnevale italiano è quello di Ivrea, con la famosa Battaglia delle Arance, dove emerge l’antico spirito acceso degli Eporediesi che si ribellavano, a loro modo, al dominio napoleonico.
Entrambi i paesi hanno quindi una forte tradizione locale carnevalesca. Ma quello che colpisce di più osservando i vicini teutonici è la vitalità e la voglia di festeggiare, che di solito non conosciamo se non durante l’Oktoberfest. Si avverte una carica emotiva ma anche di leggerezza che avvolge le città, basta una parrucca, un paio di occhialoni colorati ad entrare a far parte dello spirito del carnevale tedesco. In Italia la vera festa è sempre per un circolo ristretto, raramente coinvolge la città intera e sconosciuti si trovano a ballare e a cantare per la strada. Anche in Italia si ama il travestimento ma dev’essere completo e impeccabile, come un capo di moda, a differenza di quello che si vede per le strade in Germania.
Si tratta insomma di un fenomeno sociale di enorme portata che in Germania acquista delle sfumature tutte particolari. Perché si sa, la Germania è più società che famiglia e l’Italia…l’esatto contrario.