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Women's portrait: carmilla di le fanu, e voi vorreste essere immortali?

Creato il 04 dicembre 2010 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori, continua il nostro viaggio attraverso il mondo vampiresco e oggi Camilla nella rubrica "Women's Portrait", ha deciso di parlarci della prima vampira nella storia della letteratura gotica: Carmilla. In questo articolo Camilla pone dei quesiti un pò insidiosi a voi lettori e noi siamo curiose di sentire cosa ne pensate. Il primo quesito è: "Se poteste scegliere, vorreste vivere in eterno?" mentre il secondo: "Se foste dei vampiri, preferireste essere meschini e sanguinari oppure noiosi e compassionevoli?"
CARMILLA
La storia di cui vi voglio parlare oggi nasce dalla penna dello scrittore J. Sheridan Le Fanu, un avvocato irlandese che, nel 1872, pubblicò a puntate questo racconto lungo. Le Fanu era un uomo, come dice la leggenda, tormentato, ma nonostante le sue manie e le sue fissazioni divenne un importantissimo scrittore del genere gotico. Si dedicò in particolare alle storie di fantasmi e al soprannaturale, creando un mondo fantastico e terrificante allo stesso tempo. Carmilla è una delle sue tante storie, forse non la migliore, ma sicuramente la più famosa.

I personaggi principali di questa vicenda sono due fanciulle, la ricca giovinetta inglese Laura e la misteriosa Carmilla. E’ proprio la prima, ormai cresciuta, a raccontarci la terribile vicenda che tempo addietro la coinvolse in prima persona.
Laura, orfana di madre, vive in un castello sperduto nella Stiria austriaca con il padre e un gran numero di cameriere, aspetta da molto di incontrare la nipote del generale Spieldorf con cui avrebbe dovuto trascorrere l’estate, tuttavia la giovane, sua coetanea, è stata colta da una strana morte. Subito dopo aver appreso questa triste notizia, mentre Laura è a passeggio con il padre e le governanti, una carrozza esce di strada proprio davanti al suo castello. Le passeggere sono madre e figlia; la prima, mentre la giovane giace svenuta tra le braccia di Laura, racconta di avere affari urgenti da sbrigare lontano da lì e dunque non esita ad accettare l’ospitalità offerta a sua figlia sino al suo ritorno. Laura è entusiasta e in poco tempo riesce a stringere con la sua nuova ospite un legame molto intenso e decisamente un po’ ambiguo.
Durante la permanenza al castello della giovane, di nome Carmilla, si succedono nella vicinanze molte anomalie… improvvise morti di fanciulle, strane malattie si diffondono, la stessa Laura si ammala e anche Carmilla, oltre ad avere bizzarre abitudini e un’incredibile somiglianza ad un dipinto della contessa di Karnstein, Mircalla, di notte scompare per poi riapparire la mattina. E’ l’arrivo del generale Spieldorf a fare chiarezza. Egli infatti racconta a Laura e suo padre gli strani eventi che portarono alla morte la sua tanto amata nipote, dalla notte del ballo in cui concesse ospitalità alla giovane Millarca, fino alla scoperta dell’esistenza dei vampiri… Carmilla… Mircalla… Millarca… Saranno coincidenze? (questi nomi saranno frutto della poca fantasia dell’autore?)
Ricomponendo successivamente l’intero puzzle, la compagnia torna alle rovine di Karnstein dove finalmente queste orribili vicende giungeranno al termine. Laura non assiste a queste ultime e terribili scene finali, ma ci racconta quel poco di cui è a conoscenza: la creatura viene impalata, decapitata ed infine bruciata.
Ma nonostante tutto Laura non potrà mai dimenticarla.

"Mi attirava a sé con occhi bramosi e le sue labbra ardenti ricoprivano di baci le mie guance, mentre mi sussurrava quasi singhiozzando: - Tu sei mia, tu devi essere mia, tu e io siamo una cosa sola, per sempre."

WOMEN'S PORTRAIT: CARMILLA DI LE FANU, E VOI VORRESTE ESSERE IMMORTALI?Ho letto questo libro tutto d’un fiato e mi è piaciuto molto, non perché la protagonista è un vampiro (per me la creatura più eccitante, affascinante e perfetta mai esistita nella letteratura) o perchè ho particolarmente apprezzato lo stile di Le Fanu o le ambientazioni, certo tutto questo ha contribuito… ma ciò che più mi ha fatta appassionare al libro è stata la storia d’amore tra le due protagoniste.
Esattamente non so se si può definire amore quello che c’è tra Laura e Carmilla perché la prima è spesso spaventata dall’amica, dalle sue carezze e dai suo abbracci insoliti, mentre per la seconda tutto quello che c’è tra loro è puro divertimento, o meglio, questa è proprio la sua natura: sedurre, ingannare e in parte terrorizzare la propria vittima fino a portarla alla morte. Nonostante ciò, mi piace credere che Laura per Carmilla non sia stata unicamente "la solita bevuta" o "una delle tante", bensì una preda speciale.
L’unica pecca di questo libro è stata la sua brevità, perché le vicende scorrono tranquillamente senza mai cambiare velocità, lo stile non è ne’ pomposo e ne’ troppo scarno e la storia è indubbiamente originale (ricordiamoci di essere nel 1872 e non nell’era di Twilight & Co.!).
Ho apprezzato particolarmente il fatto che ogni personaggio è stato presentato e descritto solo quando necessario, ad esempio noi lettori scopriamo il nome della giovane Laura solo superata la metà del libro, cioè solamente quando il padre parlando con il medico dice: "Vorrei che la mia povera Laura tornasse ad essere se stessa.", questo particolare fa sembrare, ai miei occhi, il racconto un qualcosa di personale capitato nelle nostre mani per sbaglio, piuttosto che una vera e propria storia da leggere.
E’ dunque Carmilla la seconda donna di questa rubrica perché è una bellissima fanciulla dall’incarnato splendente e con lunghi capelli scuri dai riflessi dorati, che per 200 anni non ha mai smesso di essere una donna di classe che sa nascondere terribili segreti, mentire alla perfezione e ammaliare chiunque con un battito di ciglia.
Cosa le manca? E’ anche immortale!
La caratteristica che più preferisco di Carmilla è quella di essere nella storia allo stesso tempo carnefice e vittima: è indubbiamente lei ad uccidere le sue dolci compagne, ma è lei la prima a soffrirne. Questo ai miei occhi la rende più umana e meno mostro.
Ad oggi possiamo dire che il personaggio di Carmilla non solo rappresenta la prima donna vampiro della letteratura gotica, ma che ha anche anticipato, e direi alla grande, di oltre vent’anni il vampiro più conosciuto di tutti i tempi: Dracula (anche lui nato dalla penna di un irlandese!).

Secondo Le Fanu tuttavia essere un vampiro aveva dunque anche molti lati negativi: perdere i propri cari, ma anche il doversi trasformare in (nello specifico caso di Carmilla) un mostruoso ed enorme gatto nero e l’essere prigionieri del proprio nome (la nostra vampira infatti non può cambiare nome del tutto, può solamente anagrammarlo).
Le due protagoniste femminili di questo racconto sono completamente diverse tra loro perché lì dove Laura è semplicemente una normale ragazzina, Carmilla è una creatura tutt’altro che normale, è una donna dall’aspetto incantevole ma dall’animo dannato, e che può cambiare la propria personalità e il proprio passato senza mai cambiare le proprie sembianze.
"Anche ora l’immagine di Carmilla mi torna alla memoria nel suo duplice, ambiguo aspetto: a volte è la ragazza allegra, bellissima e languida, altre il mostro fremente d’odio che vidi tra le rovine della chiesetta."
E’ importante in quanto non è un mostro che ama vedere il terrore negli occhi delle proprie vittime, ma preferisce pregustare con estrema calma ed eleganza il momento fatidico, illudendo e indebolendo la fanciulla prescelta.
"Carmilla si dedicò a me più che mai e i suoi strani parossismi di languida adorazione divennero più frequenti. A mano a mano che le mie forze e il mio spirito venivano meno, mi guardava sempre più avidamente, con crescente ardore."
Ultimamente, e con ultimamente intendo nel giro degli ultimi quattro/cinque anni, grazie alle vicende di Edward e Bella, il personaggio del vampiro è tornato di moda e ormai sembra quasi che uno scrittore per affermarsi nel genere fantasy/horror debba inventarsi un nuovo genere di succhiasangue: c’è chi, come i fratelli Salvatore, può uscire di giorno solo portando un anello di lapislazzuli, chi, come Eric Northman, deve rintanarsi sottoterra durante le ore di luce per non iniziare a sanguinare, chi, come Antanasia Dragomir (Promessi Vampiri), nasce vampiro e chi, come Zoey Redbird (la saga de "la Casa della Notte") , deve essere segnata da una mezzaluna blu sulla fronte per essere una novizia vampira.
Oltre a tante specie di vampiri ci sono anche tante personalità o stile di vita che un vampiro può scegliere, si può essere buoni (e pesanti) come i Cullen o Stefan Salvatore, o cruenti e sanguinari come i Volturi e Lestat (Intervista col vampiro) o si può essere una via di mezzo come Dylan Radcliff (The Gates – serie tv), che non uccide ma beve sangue umano, e Bill Compton, che beve, generalmente, sangue sintetico.

Carmilla è un altro tipo ancora di vampiro, secondo Le Fanu infatti: un vampiro non può "vampirizzare" le sue prede, cioè trasformarle in vampiri, ma è invece costretto ad ucciderle, queste mostruose creature non solo assomigliano terribilmente ai fantasmi, poiché possono attraversare tranquillamente muri e porte, ma inoltre agiscono e dunque si nutrono del sangue delle proprie vittime attraverso i sogni.
Per molte persone essere immortali, veder morire tutti i propri cari e non cambiare mai è un qualcosa di molto frustrante, io invece la penso in un altro modo. Credo che sarebbe una cosa stupenda poter vivere di ricordi incredibili, veder nascere le nuove mode, avere tempo illimitato, essere giovani e attraenti per sempre e poter dominare ogni essere umano… bhè è il mio sogno! Anche se ora con tutti questi nuovi "prototipi" di vampiri c’è l’imbarazzo della scelta! Ma è sicuramente meglio essere una meschina e subdola Carmilla e comunque uccidere una dolce fanciulla dalle gote rosa, piuttosto che essere un noioso e molliccio bevitore di ratti… no?

IL ROMANZO
WOMEN'S PORTRAIT: CARMILLA DI LE FANU, E VOI VORRESTE ESSERE IMMORTALI?Trama:
Avvolti in atmosfere sinistre e inquietanti, popolati da creature sospese tra la vita e la morte, assetate di sangue e portatrici di sciagure, questi racconti di Joseph Sheridan Le Fanu hanno profondamente influenzato la narrativa fantastica e dell’orrore. Da Il testamento del gentiluomo Toby ai Racconti di fantasmi della Tiled House, da La cugina assassinata a Una notte alla “Locanda della Campana”, da Il fantasma e il conciaossa a Il fantasma della signora Crowl, da Il patto col Diavolo a La persecuzione, fino al celebre Carmilla – per citare solo alcune delle storie qui proposte – la fantasia di Le Fanu risveglia invincibili paure ancestrali, creando un universo oscuro e sconvolgente.
«Sarebbe inutile tentare di spiegare l’orrore con cui, anche ora, ripenso a quella notte. Non era un terrore transitorio, come quelli che seguono i sogni. Era una paura che sembrava diventare più forte via via che il tempo passava. La stanza e perfino i mobili sembravano intrisi di terrore, dopo quell’apparizione.»

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