«Stenditi» le dico alzando la voce per farmi sentire nella pioggia battente. Appoggio la schiena sul tettuccio e faccio dondolare un piede fuori dal bordo sopra il parabrezza. Senza fare domande né porre obiezioni (anche se è evidente che ne ha parecchie, perché gliele vedo tutte scritte in viso) si distende accanto a me. «Che cosa folle» grida. «Tu sei pazzo.» Non deve sembrarle poi così male questa follia, perché ho la netta sensazione che le piaccia parecchio stare quassù accanto a me.Mandando al diavolo la mia decisione iniziale, quella secondo cui dovrei controllarmi quando lei è nei paraggi, stendo il braccio sinistro verso l’esterno e Camryn istintivamente ci appoggia sopra la testa. Deglutisco a fatica. Devo ammettere che questo non me l’aspettavo da lei. Ma sono felice che l’abbia fatto.«Adesso apri gli occhi e guarda in alto» dico. Io lo sto già facendo. Un furgone ci sfreccia accanto seguito da qualche auto, ma nessuno si accorge di noi. Un altro camion arriva veloce e lo spostamento d’aria fa ondeggiare ancora la macchina, ma non ce ne importa niente. All’inizio Camryn sbatte le palpebre quando la pioggia le cade negli occhi, ma poi cerca di tenerli aperti e ogni tanto li strizza o gira il viso contro il mio fianco per ripararlo dalle gocce, ridendo tra sé per tutto il tempo. Le guardo le labbra e osservo la pioggia che le percorre in piccoli rivoli; la osservo sorridere e trasalire quando una goccia le scivola in bocca, le sue spalle che si sollevano quando cerca di proteggersi il viso, sorridendo e ridendo, fradicia dalla testa ai piedi. Mi perdo a guardarla, e mi dimentico completamente che sta diluviando.
Voi non avete idea dell'effetto che ha questo romanzo su di me! Se non l'avete letto è il caso che rimediate, perché tutti meritano di lasciarsi conquistare da una storia così bella.