E naturalmente....
Un film di zombie prodotto da una major? Naaaaaaaa...non può essere...pensavo e invece è.
World War Z è il tuffo , mani e piedi legati della casa di produzione Plan B nel mondo della zombielogia applicata. E purtroppo per Brad Pitt, che ne è il proprietario, non ha un piano B.
Gli incassi però gli stanno dando ragione: in pochi giorni sono stati già coperti gli elevati costi di produzione ( 190 milioni di dollari) e il film sta continuando ad incassare bene in tutto il mondo.
E tutto questo è strano per un film di zombie: e infatti l'inghippo c'è perchè da qualunque parte lo si voglia vedere World War Z non è un film di zombie, che sono solo un dettaglio narrativo.
E' fondamentalmente un disaster movie illuminato dalla presenza di un eroe senza macchia e senza paura , indovinate chi è, che per tutto il film ti stai a chiedere" si, ma che cavolo di lavoro faceva questo prima del disastro?" e che fa il giro del mondo in 120 minuti scarsi come un James Bond de' noartri.
Inizio apocalittico, poi una parte centrale molto action e che riprende i ritmi del sottovalutato Contagion soderberghiano, e finale in cui tutto va a massa con una soluzione di stupidità sesquipedale , totalmente inattendibile dal punto di vista scientifico che ricalca in qualche maniera la soluzione estemporanea di un film come Virus letale ( o era Virus letame?).
E, quando allibito assistevo alla sequenza in cui il nostro eroe, che ancora non ho capito che lavoro facesse,con un colpo di genio trovava la soluzione alla pandemia,cosa che era sfuggita a luminari di tutto il mondo, mi veniva in mente la scena di Carlo Verdone che raccontava delle sue gesta in Africa e di quando lo avevano avvelenato. Per salvarlo gli avevano fatto 12 sieri perchè lui aveva gli anticorpi co' li controcojoni.
Ecco, Brad Pitt ha gli anticorpi co' li controcojoni.
E a me scappa da ridere ben conscio che tutto questo non va a favore del film.
Che è una vera e propria bufala, diciamolo.
Un film di zombie che non può esagerare con sangue e frattaglie altrimenti incorrerebbe in divieti che ne pregiudicherebbero gli incassi, con delle brutte creature non morte in CGI che quando mordono non fanno uscire neanche il sangue e che si muovono sciamando contro ogni legge fisica come se ci trovassimo di fronte a un videogioco e neanche dei più sofisticati e con le tanto sbandierate scene di massa di zombies che non sono altro che il frutto di un brutto lavoro di computer grafica.
Vogliamo parlare del finale che come Hollywood docet deve essere ottimista altrimenti diminuirebbero gli incassi ?
E poi c'è lui, Brad Pitt, 50 anni portati decisamente bene , che si agita e sgrana gli occhioni azzurro mare sbattendoli lentamente a esclusivo uso e consumo della casalinga disperata di turno autocatapultatasi al cinema senza neanche sapere che cosa fosse uno zombie.
Eppure il ritmo latita nonostante il continuo affastellarsi di avvenimenti che appaiono slegati tra di loro e il film spesso dà l'impressione di essere una specie di macchina che sotto la carrozzeria da Ferrari nasconde il motore di una Pandina sfiatata che appena incontra una salita , si pianta.
Se l'aspirazione era richiamarsi alla migliore tradizione romeriana il risultato è un maldestro crossover tra i film del maestro ( il cui stomaco si rivolterà ogni volta che vede questi zombies con scatto da centometrista, come quelli de L'alba dei morti viventi di Zack Snyder), disaster movies come il succitato Contagion, rigurgiti post apocalittici alla Io sono leggenda , 28 giorni dopo o stile I sopravvissuti ( tv series inglese che è un cultissimo anni '70) e chi più ne ha , più ne metta.
Una delle delusioni dell'anno. Senza se e senza ma.
Aridatece Romero! Aridatece Shaun of the dead !
E aridatece pure i morti dementi!
( VOTO : 3 / 10 )