Worte der Woche - Le parole della settimana (1)

Creato il 28 febbraio 2012 da Luciusday
Dovete sapere che in Germania la cultura della lingua è davvero profonda, e molto sentita dai tedeschi; se vi piace, potete pure considerare la cosa come una sorta di feticismo linguistico. Qui la Gesellschaft fur die deutsche Sprache (abbreviato: GfdS, ossia Società per la lingua tedesca, che corrisponderebbe alla nostra Accademia della Crusca) è considerata da tutti un'istituzione molto importante, al contrario della nostra, della quale molti non conoscono nemmeno il nome; oltre a curare pubblicazioni di un paio di note riviste, dà consigli e direttive al Bundestag (la camera dei deputati) e al Bundesrat (la camera federale) riguardo la correttezza grammaticale delle pubblicazioni legislative. Può sembrare di importanza non fondamentale, ma chi studia giurisprudenza sa quanto peso possa avere l'interpretazione di una legge o di un regolamentoper quanto riguarda la loro applicazione e le conseguenze pratiche.
La GfdS verso la fine di dicembre di ogni anno elegge la parola dell'anno e la non-parola dell'anno: le parole dunque che hanno caratterizzato un determinato anno e hanno colpito (piacevolmente o negativamente) la sensibilità dei tedeschi per i concetti che sono capaci di evocare; potremmo considerarla una cerimonia Oscar (tanto in questi giorni siamo in tema) ...per le parole!
Senza andare a vedere però questa "cerimonia" che celebra ogni anno la GfdS, è abitudine anche nei quotidiani tedeschi curare una rubrica delle "Worte der Woche", ossia delle parole che sono state più usate o più hanno fatto impressione ai tedeschi in una determinata settimana; così fanno ad esempio il Süddeutsche, il Zeit, il Tagesspiegel e anche il Tagesschau (ossia il nostro "Telegiornale"). Spesso accade che prendano forma delle parole totalmente nuove, fenomeno facilitato anche dall'estrema plasticità della lingua tedesca.
Prendendo a modello questi esempi, già da tempo avrei voluto creare dei post, in cui scrivere le parole tedesche che più mi hanno saputo colpire nell'università, parlando con amici o navigando sul web, in un determinato periodo - diciamo a cadenza settimanale; così, ora che anche gli ultimi esami del semestre sono finiti, posso dedicarmi un po' a quest'altra mia piccola incursione nell'anima teutonica, risalendo attraverso i bordi delle parole all'essenza del popolo tedesco.
Mitfahrgelegenheit|-en (f): letteralmente "occasione per viaggiare assieme", rappresenta il classico passaggio in macchina che si chiedeva tempo fa (e qui si usa ancora) per raggiungere una determinata meta; il nostro "autostop". Solo che non è per niente come ce lo immagineremmo noi: niente caciara, amicizia o cose del genere. In un articolo scritto qui la mia amica Shoshanna descrive "come un tedesco vive la MfG".
Sprachgefühl|e (n): è la sensibilità linguistica, ciò che ti porta a pensare che una parola, anche sconosciuta, si pronunci in un determinato modo e non altrimenti, partendo dalle conoscenze che già sai. E' il senso dell'orientamento "linguistico": più ne hai, meglio ti sai muovere a intuito all'interno dei labirinti e delle insidie di una lingua. Il nostro studio della lingua, in fondo, cos'altro rappresenta, se non la continua ricerca del perfezionamento del nostro Sprachgefühl?
Hitzefrei (adj) / Hitzeferien (pl): vuol dire una cosa del tipo "(essere in) vacanza per il gran caldo". Qui in Germania i climi rigidi sotto lo zero sono la regola:  i tedeschi li conoscono bene e sono ben preparati al riguardo. Ciò che però è capace di farli davvero soffrire sono le alte temperature. Così sono regolate mediante leggi del Land di riferimento alcune possibilità, per le quali possono essere accorciate le giornate lavorative o concesse delle ferie scolastiche a causa del gran caldo. Fatto sta che questo gran caldo per i tedeschi rappresenterebbe 25°/27° C...
Nächstenliebe|-n (f): amore verso il prossimo, carità. In questi sei mesi qui a Mainz mi è capitato di conoscere persone veramente gentili, disposte a far di tutto affinché tu possa raggiungere il tuo obiettivo, come ne ho incontrate altre la cui sensibilità rivaleggia con quella di un sasso del Pleistocene. Da questo punto di vista non mi sono fatto un'idea "tipica" dei tedeschi, sempre se di idea tipica si può parlare.
Pulchra vobis, ;) (che poi i sassi nel Pleistocene... mah)

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