Il committente è Coke Zero.L'operazione in realtà è in larga parte una grande azione di sampling, di distribuzione gratuita di un elevata quantità di prodotto.
Solo che il sampling tende a lavorare solo sulla parte razionale (mi piace / non mi piace) mentre l'operazione di "sipping virtuale" ha condito l'attività con un contorno di divertimento, di sorpresa, di innovazione tecnologica.
Diciamo una maniera molto innovativa (anche se un po' complessa) di regalarti del prodotto - ma dato che c'è un reward, la gente è un po' più propensa a farsi carico di qualche complessità.
E un effetto novelty, un gioco, che porta la gente a provare, a interagire, a investire qualche secondo in più nell'azione.
All'interno di un progetto molto grande e articolato su una serie di attività coordinate e integrate (a quel che si vede dalla case history :-)
Il cuore del progetto è lo sviluppo, insieme a Shazam, di una soluzione innovativa.
In breve, shazammando (scusate la parolaccia) lo spot TV o quello radio, o l'annuncio dato allo stadio, il proprio smartphone si trasforma in un bicchiere pieno di ghiaccio. Che viene riempito di prodotto. Che possiamo virtualmente bere (mi sembra una roba un po' da deficienti) o bere realmente, dato che ci arriva un coupon per mettere gratuitamente le mani su una dose del prodotto :-)
Costa poco, tutta questa roba? No. No di certo. Porta via budget all'advertising? Beh, questa azione è basata sull'advertising, TV, radio, stampa... senza di esso non potrebbe vivere.
La finisco qui, anche se ci sono altre cose da raccontare, perché lo fa molto meglio di me il video della Case History, cui cedo volentieri la parola.Enjoy.
Ed ecco lo spot:
https://www.cokezero.com/
* Di un altro modo intelligente di usare Shazam abbiamo già parlato settimana scorsa. Se ve lo siete perso...
http://robertoventurini.blogspot.it/2015/08/shazam-usarlo-per-un-concorso-da.html[Branding & Marketing Blog / Venturini]