WTF?!? – Così fan tutte

Creato il 09 gennaio 2014 da Fabioeandrea


L’acquisizione dell’etichetta WTF?!? è dovuta principalmente alla sceneggiatura di questo film, costituita da battute così becere che sembrano uscite fuori da un cinepanettone di De Sica sotto stimolo di un muratore di Trastevere… E ho detto tutto.

Meraviglia ancora di più il fatto che ci siano volute tre teste per scriverle. Quelle di Francesco Costa, Tinto Brass e Bernardino Zapponi.

Certo, voi potrete contestare affermando: Fabio, ma che teste sono, però?

Io tralascerei la questione per evitare denunce… e partirei direttamente con la presentazione di un film che, se siete italiani, dovete per forza avere nel vostro bagaglio culturale… sennò che ci stiamo a fare qui? Come scriveva Bazin, noi critici dobbiamo elevarvi culturalmente… quindi, elevatevi di fronte a uno dei più importanti (e malfatti) film erotici italiani… e non rompete il cazzo.

Ve lo dico già, io questo film lo vidi quando ero un pischellino e segnò il mio erotismo. Da allora, guardo i culi in tutt’altra maniera. Ma non voglio fare troppo l’arcano e vado a spiegarvi perché…

La cosa più pregevole di un film del genere, oltre alla sceneggiatura che è un bijoux, è la scenografia e qui, devo tornare serio, perché tutto potete dire a Tinto Brass fuorché non capisca un cazzo di locations e di riprese in interni ed esterni. Paolo Biagetti è sicuramente il miglior collaboratore di sempre di Brass. E guai a toccarmi anche Silvano Ippoliti e Massimo Di Venanzo che si sono occupati della fotografia! Fra grandi decorazioni, i sempre interessanti giochi di specchi e le luci, questo film, che rischiava di essere ancora più sciatto di quel che era (oltre che mal recitato), è meno banale di quel che è.

Inoltre, all’interno di questo titolo, si dà il la alla carriera dell’ex attrice romana (ex perchè ormai è più in chiesa che sui set) Claudia Koll che, nonostante mostri tutto quello che c’è da mostrare, senza lasciare praticamente nulla all’immaginazione, rimane una delle attrice più belle apparse sul grande schermo italiano. Brave e convincenti no di sicuro, ma belle sì.

Devo fare una precisazione, in Italia, noi abbiamo avuto la fortuna di vederlo integralmente, mentre in altre nazioni il film è stato censurato in alcune scene. Buon per noi o per loro? Mi piace pensare che sia un bene per noi. Almeno, per me lo fu parecchio…

LA TRAMA: Ispirato all’opera omonima di Mozart, Così fan tutte è la storia di Diana (Claudia Koll), felicemente coniugata con l’occhialuto Paolo (il qui fin troppo anonimo Paolo Lanza). Ma a causa della sua passione selvaggia per il sesso (è una ninfomane, ma di quelle che proprio, forse, non te lo restituisce!!!), finisce sempre in mezzo a brevissime avventure erotiche che non implicano mai un amplesso (non è tradimento, così. Giusto?). Avventure erotiche che lei, comunque, non vuole tenere nascoste al marito (la sincerità ripaga sempre), il quale, per tutta risposta, si eccita come un elefante marino a sentire le zozzerie che la moglie gli racconta. Purtroppo, però, Diana è triste. E’ molto triste. E’ molto depressa e si vede chiaramente in tutto il film, perché desiderosa di perdere la verginità anale… Sì, sì, proprio così. VERGINITA’ ANALE. Per una già è un trauma perdere la propria verginità sul davanti, ma lei si fa ulteriori problemi e vuole perdere anche quella di dietro. Così, visto che il marito sembra disinteressato all’articolo, ha un fugacissimo rapporto “sverginativo” con un poeta francese Alphonse (il sempre presente, tintobrassianamente parlando, Franco Branciaroli), conosciuto precedentemente a una festa chicchissima e pornissima, ma molto artistica (che lei ha contattato facendo mente locale fra quei due o tre neuroni che fanno lo straordinario nella sua scatola cranica). Un party tipo di Marina Abramović. Dopo questa bella “appecorinata”, Diana torna felicemente dal marito, il quale però, scoprendo che ha un succhiotto, capisce che le fantasie della moglie non sono così tanto fantasie e, muggendo, la sbatte fuori di casa (la sincerità paga sempre, ma forse era meglio farsi i cazzi propri). La poverina, sconsolatissima, raggiunge la sorella che, per tirarla su di morale, prima la porta in tangenziale a conoscere le sue colleghe e poi a un’orgia-rave-disco dove si riprenderà fra le braccia di un ex seminarista di colore, messo in crisi religiosa proprio da Diana. E non è Milingo. Viene lecito chiedersi: ma tornerà con il marito a fare la minestra riscaldata?

SCENE WTF?!?

1. Tutte quelle in cui Claudia Koll utilizza quel graziosissimo reggiseno-sospensorio… Le farà male? Prude sotto? Aiuta a tirarlo su? Chissene, non è la domanda principale del film. L’importante è che lo indossi.
2. La scena in cui è sul tram e viene palpata da due vecchietti che parlando della partita di calcio, che hanno visto la sera prima alla tv. La sua mimica è meravigliosa. A metà strada fra il OH-QUANTO-MI-DIVERTO e il SE-VAI-PIU’-IN-BASSO-GODO. Chapeau per i costumi. Tutti gli abiti che indossa la Koll sono così leggeri che anche una zanzara riuscirebbe comunque a pungerla, nonostante li indossi. Praticamente, si vede attraverso gonna e camicia il fatto che sotto-il-vestito-niente. Insomma, non ha sicuramente la tutina di Tinky Winky nell’armadio di casa.

3. Quando sbatte la VAGIAINA sulla faccia di Renzo Rinaldi, che nel film recita il ruolo del proprietario della boutique di intimo dove lavora, conosciutissimo per gli spot Bistefani. Per intenderci, è quello che diceva: «Ma chi sono io: Babbo Natale?!»e spuntavano per magia barba e abiti da Santa Klaus. Eh… mi sa che la barba bianca è diventata nera e s’è spostata fra le cosce della Koll, a ‘sto giro.
4. Tutte le scene e i dialoghi all’interno della boutique. Una clientela così porca e delle commesse così alla Sara Tommasi che un locale di scambisti, al confronto, è un ambientino raffinato e a modo.

5. La perdita della verginità di-dietro con tanto di momento in cui lei, talmente spinta in avanti dalla vena poetica di Alphonse,  spacca con la testa un quadro che era posto alla testiera del letto.
6. La scena in cui la Koll, sua sorella e un’amica tentano di rimorchiare un culturista superdotato in un viale di trans. Pura poesia, ragazzi. PURA POESIA.

Fabio Secchi Frau


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