Wu Ming e l’Armata dei Sonnambuli

Creato il 27 giugno 2014 da Michelepinassi @michele_pinassi

Ho da qualche giorno finito di leggere l’ultima “fatica” letteraria del collettivo bolognese Wu Ming: l’Armata dei Sonnambuli.

Credo di aver letto ormai tutti i libri di Wu Ming, ad iniziare da quello che reputo il più bello ed inarrivabile: Q. Ho letto, ed apprezzato, anche 54, Altai, Guerra agli Umani, Asce di guerra…

Apprezzo lo stile fresco e giovane del loro stile narrativo, creando libri scorrevoli e godibili anche per chi, come me, spesso può dedicare alla lettura solo qualche manciata di minuti prima di dormire.

Dopo la doverosa premessa, passiamo al loro primo “romanzo del terrore“. Come prima cosa devo dire che di “terrore” questo romanzo non ha molto: è un romanzo storico incastonato in un contesto difficile come quello della Rivoluzione Francese, negli “anni del terrore” dei Robespierre, Danton, Marat, dove Madama Ghigliottina lavorava a pieno regime per “scorciare”  nemici della rivoluzione.

In questo contesto si inseriscono almeno 4 storie (un magnetista, una giovane ragazza-madre, un attore italiano ed un controrivoluzionario – il “malvagio”), inizialmente distinte che si intrecceranno nel finale, a compimento della storia.

Ammetto che l’inizio non mi ha appassionato moltissimo, facendo un po’ di fatica ad entrare nella storia. Dopo le prime pagine, però, sono definitivamente scivolato nella Parigi dopo il crollo dell’anciet regime, appassionandomi al racconto e divorando le oltre 700 pagine (corpo piuttosto grosso, interlinee e margini ampie…) in pochi giorni.

Ho trovato anche inusuale i differenti stili di scrittura che si incontrano lungo la lettura: a seconda del contesto, il linguaggio diventa colloquiale, popolano, rozzo…con uno accento che ricorda moltissimo il fiorentino (sarà un caso ?), anche se cercando in rete l’origine di uno dei termini più frequenti (“sbrisga”), scopro che è dialettale bolognese.

Interessante anche tutta la parte relativa al mesmerismo, una pratica settecentesca messa a punto da un medico tedesco che

sosteneva che il corretto funzionamento dell’organismo umano è garantito da un flusso armonioso di un fluido fisico che lo attraversa e pensò che tale fluido si identificasse con la forza magnetica. Malattie e disfunzioni sarebbero perciò dovute a blocchi o difficoltà di scorrimento di questo flusso che secondo le sue teorie doveva essere in armonia con quello universale. (Wikipedia)

Diciamo, senza entrare troppo nel dettaglio, che su questa teoria si basa gran parte del libro: non voglio comunque rovinare la sorpresa a chi ha intenzione di leggerlo o, magari, già lo sta già leggendo. Pertanto vi pregherei, anche nei commenti, di non “spoilare“…

Andiamo al sodo: SI, lo consiglio.

Anche a chi si avvicina per la prima volta a questo “collettivo” di autori, credo che sia un testo che può essere letto indipendentemente da tutti gli altri (non come Altai che, ad esempio, andrebbe letto dopo Q…): devo tuttavia far notare come il prezzo di copertina di 21€ è piuttosto esagerato, anche se su Amazon è già possibile acquistarlo a poco più di 17€…

Ah, dimenticavo, W la rivoluzione…e sbrisga !


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