Continuando così, c'è speranza che io riesca a concludere positivamente la Goodreads Challenge, una sfida che ho fatto con me stessa all'inizio dell'anno sul noto social network, con lo scopo di leggere 35 libri entro la fine di dicembre. Ce la farà la nostra eroina?
Nel frattempo, comunque, è bene tenere il passo anche e specialmente sul blog, perciò via con le domande!
- Cosa stai leggendo in questo momento?
Per ora, devo dire, mi sto godendo moltissimo la lettura. Non ho pretese troppo alte riguardo alla fedeltà storica e trovo che lo stile narrativo sia coinvolgente al punto giusto; nessuna noia (per ora!) nelle sezioni più prettamente politiche e militari, il che lo ritengo un pregio! Bisognerà solo vedere se l'impressione positiva si mantiene tale fino alla fine dell'intera trilogia...
La bellezza del suo viso - i lineamenti delicati incorniciati dalle folte ciocche di capelli - ci è stata tramandata dallo scultore Lisippo. Le sue imprese le ha raccontate la Storia: un impero sconfinato, dal Danubio all'Indo, difficile da immaginare, impossibile da credere. Ma chi era davvero Alessandro, il giovane re macedone che, nel IV secolo a.C., concepì il disegno della conquista del mondo intero, per poi morire, come Cristo, all'età di trentatré anni? Il figlio del sogno, primo capitolo di una saga esaltante e avvincente, ci narra di un uomo che fu considerato un dio, dei suoi sogni ardenti, delle passioni che lo consumarono fino a distruggerlo. E ci svela anche una Grecia mai vista, una civiltà che, pur nota, ci appare oggi sconosciuta e affascinante. Poteva essere descritta così solo da uno studioso che, dopo averla indagata in ogni minimo particolare, ha voluto gettarsi alle spalle ogni sapere per restituirci la vita degli uomini. E capire un mondo.
- Cosa hai appena finito di leggere?
Sappiate solo che ho amato il libro in maniera inenarrabile e che a lungo sentirò la mancanza di Em e Dex. Fine. Sennò mi metto a piangere!
- Cosa pensi leggerai dopo?
Onestamente non sono mai stata molto diligente con l'ordine di lettura che mi prefiggo, perciò potrebbero esserci variazioni: per esempio, potrei (e dovrei) riprendere in mano il romanzo di Samantha Righi, Il volo delle libellule, che avevo iniziato tempo addietro e mi ero ritrovata a interrompere per divorare la serie di Fitzwilliam Darcy, gentiluomo; anche di quest'ultimo la trama si trova nel mio ultimo In My Mailbox.
Pubblicato per la prima volta nel 1815, Emma è l'ultimo romanzo che Jane Austen vide edito e, a giudizio unanime della critica, il suo capolavoro. La protagonista, Emma Woodhouse, è una giovane donna bella, ricca e intelligente; figlia della benestante borghesia inglese, diventa amica di Harriet Smith, una donna di ben diverse fortune. Ma Emma, senza tener conto della differenza di classe sociale, si ostina a voler trasformare l'amica in una donna di grande fascino, un essere costruito a sua immagine e somiglianza. E nel frattempo non esita a intrecciare un flirt con un giovanotto, Frank Churchill...
Emma - opera di grande complessità, costruita su un intreccio di storie e personaggi - è tra i romanzi della Austen quello che ottenne fin dal suo apparire la maggior risonanza; esso segna il vertice dell'arte dell'autrice, che raggiunge, pur all'interno di una struttura ancora settecentesca, uno stile di estrema eleganza e nitore.
Elizabeth Siddal (1829-1862), poetessa, pittrice e modella, si lasciò alle spalle la miseria degli slum di Southwark per diventare uno dei volti più celebri dell'Inghilterra vittoriana. Oggi, anche coloro che ignorano il suo nome ne riconoscono i delicati lineamenti nella fragile Ofelia di John Everett Millais e nella serafica Beata Beatrix di Dante Gabriel Rossetti, due dei quadri più celebri dell'Ottocento. La sua immagine tormentata dalla bellezza sospesa e malinconica rappresenta universalmente l'incarnazione del movimento preraffaellita, impersonandone perfettamente l'idea di femminilità. L'attrazione tra Lizzie e Rossetti diede inizio a nove anni di agonia sentimentale, durante i quali la donna aspettò disperatamente che il suo amante la sposasse, mentre Rossetti passava dall'adorazione possessiva al desiderio di nuove relazioni. Al momento del loro matrimonio Lizzie era minata dalla dipendenza da laudano e da una misteriosa malattia. Distrutta dalla gravidanza di una bambina nata morta e dai tradimenti del marito, la Siddal si tolse la vita poco prima di compiere 33 anni. La toccante ma vivace biografia di Lucinda Hawksley riesce finalmente a sottrarre questa indimenticabile figura di donna dall'ombra di Rossetti, portandola alla luce e all'attenzione che merita. Lizzie Siddal fu infatti anche una poetessa e artista talentuosa, descritta dallo scrittore e critico John Ruskin come un genio equiparabile a pittori come J.M.W. Turner e G.F. Watts.