Ci troviamo in uno dei possibili futuri della Terra, nel quale i mutanti vengono presi di mira e rinchiusi in campi di concentramento o uccisi. I pochi mutanti ancora a piede libero si nascondono ovunque dalle Sentinelle degli umani, in grado di rilevare la presenza del gene X. Le Sentinelle hanno il potere di adattarsi ai poteri dei vari mutanti e congegnare strategie per eliminarli, derivati dal potere di shapeshifter di Mystica, che nel 1973 uccise Bolivar Trask, inventore delle Sentinelle, e diede l’input per la “caccia mutante” scatenatasi circa 50 anni dopo. Per salvarsi gli X men mandano indietro nel tempo la coscienza di Wolverine nel suo corpo degli anni ’70 per fermare Mystica con l’aiuto del Professor X e di Magneto giovani.
Una delle immagini più note della saga fumettistica
La pellicola è ispirata, almeno dal titolo, al lavoro di Chris Claremont e della sua famosa saga sugli X men. A differenza del fumetto, però, a tornare indietro con la mente è la stessa Kitty Pryde, che si insedia nel suo corpo da 18enne, mentre la sua coscienza giovanile viene spedita nel suo corpo da adulta. I fatti sono molto simile, anche se le differenze ci sono e tante, ma lo scopo del viaggio nel tempo è sempre quello: salvare la razza mutante dall’estinzione. Il film risolve alcuni buchi di trama dei suoi predecessori, mentre altri vengono lasciati in disparte perché veramente non si saprebbe come raddrizzarli. Tutto questo andirivieni, inoltre, ha il potere di riscrivere la storia e quindi di far rivivere alcuni personaggi (usarono la stessa furbata malandrina in Fringe), ergo X men: conflitto finale possiamo anche smettere di considerarlo, visto che di fatto è stato cancellato dai registri.
Torno infine a ripete che la pellicola non è male, anzi è piuttosto divertente, se avete colto dell’amarezza nella recensione è solo perché avrei voluto vedere una versione cinematografica più attinente all’universo fumettistico o quantomeno con meno buchi di trama durante la saga (mi sarebbe bastato anche solo questo).
Scena extra: com’è tradizione dei cinecomics ormai, non poteva mancare la scena dopo i titoli (dopo TUTTI i titoli), nella quale vediamo una folla nel deserto che si prostra di fronte a un uomo su una collina con le braccia alzate. L’uomo, dalla pelle bianca e le labbra blu, sta costruendo una piramide usando dei poteri di telecinesi e ci troviamo, ovviamente, nell’antico Egitto. Per chi non avesse seguito i fumetti, ci troviamo di fronte ad Apocalypse, uno dei mutanti più potenti e antichi (è anche nella lista dei 10 marvel villain più fighi) e preannuncia il film già annunciato per il 2016 X men: Age of Apocalypse).
Easter egg: verso il finale del film Pietro Maximoff/Quicksilver guarda Magneto (il padre) in tv in compagnia di una piccolissima Wanda/Scarlet Witch