X Times di Febbraio. Dall’intervista a Paolo Franceschetti. La vicenda di Paolo Ferraro.

Creato il 28 febbraio 2012 da Tnepd

E’ in edicola il numero di febbraio di X Times. In questo numero c’è un’intervista fattami da Simone Leoni. Una delle domande che mi è stata fatta è relativa a Paolo Ferraro. Pubblico qui la domanda con la mia risposta, precisando che l’intervista è di qualche mese fa, quindi nel frattempo qualche mia idea su di lui è cambiata.

D: Cosa pensi della vicenda del magistrato Paolo Ferraro?

La vicenda di Paolo Ferraro è molto complicata, e a mio parere molto diversa da come lui la racconta. Mi spiego, e cercherò di farlo in poche parole.

Paolo Ferraro è essenzialmente un magistrato onesto e bravo, che in passato ha fatto inchieste importanti e con coraggio.

Un bel giorno ha scoperto il fenomeno del satanismo, diffuso a macchia d’olio tra i colletti bianchi, e in pochi giorni si è trovato sospeso dal servizio per 4 mesi, per infermità mentale. Durante il procedimento davanti al CSM non solo non sono state considerate le prove a suo favore e le perizie che lo dichiaravano sano di mente, ma il procedimento tutto è stato una farsa.

La prima cosa che lui non ha capito è che quella sospensione era prodromica al suo assassinio; in altre parole lo avrebbero ucciso facendo poi passare la sua morte per suicidio. Avrebbero detto, come sempre succede in questi casi, che era depresso e insano di mente, come era comprovato dal procedimento davanti al CSM. Probabilmente non avendo retto per il dolore si è ucciso, avrebbero concluso i giornali.

Io credo però che la sua sospensione dalla magistratura non sia dovuta all’inchiesta sul satanismo che avrebbe voluto portare avanti. Quella potevano fermarla semplicemente archiviando tutto, come si fa in questi casi, anche perché le prove che lui aveva portato erano abbastanza deboli; o meglio, erano forti, ma se si intende questa espressione con riferimento ad un processo normale. Per un processo e una vicenda come quella che lui aveva scoperchiato, non bastavano.

Credo – e gliel’ho detto apertamente – che lo abbiano sospeso perché avrebbe potuto collegare alcuni dati emersi in sue inchieste precedenti ai dati del presente; in altre parole, Ferraro, come fanno tutti, aveva indagato su fatti importanti ma non aveva mai capito a fondo il funzionamento del sistema. E in passato, tutti i magistrati che si sono avvicinati alla verità sono morti, da Alessandrini a Borsellino, per passare da altri come Livatino.

I magistrati (come gli avvocati, i giornalisti, i criminologi, ecc…) si uccidono quando sono a un passo dalla verità ma ancora non l’hanno scoperta del tutto.

Solo che, grazie all’intervento della rete, e soprattutto di Forza Nuova che l’ha sostenuto pubblicamente, non hanno più potuto ucciderlo.

Ora Ferraro potrebbe fare molto per la società, se solo decidesse di applicare il suo intuito e le sue capacità a scoperchiare altre vicende, senza intestardirsi sulla sua.

Purtroppo a voler denunciare fatti personali poi è più facile essere attaccati.
A occuparsi di fatti diversi, invece, l’attacco è più difficile.

In realtà lui sta già facendo molto e grazie a lui tante persone si sono incuriosite, svegliate, hanno avuto voglia di approfondire.
Ma la sua azione è ancora inefficace perché non ha tempo e voglia di studiare proprio quei poteri occulti che gli hanno cambiato la vita così radicalmente.

L’altro errore che sta facendo è quello di combattere il sistema con le sue stesse armi: la politica e la giustizia (continuando a combattere in tribunale). In realtà dovrebbe dimettersi dalla magistratura senza aspettare che lo caccino loro, e trasferire la battaglia sul terreno che loro temono di più: l’informazione. Perché giudiziariamente e politicamente questi poteri sono invincibili. Quello che però non possono ostacolare, e che non ostacoleranno mai, è la verità.

Ed è con quella che si è liberi dal sistema quale che esso sia.

Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi, dice San Giovanni. E se lo dice lui, che dei Rosacroce è l’ispiratore…

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