Ogni tanto riesplode la voglia di YES, solitamente dopo un avvenimento importante. In questo caso la recente scomparsa di Chris Squire funge da detonatore per una nuova immersione del passato. E la casualità, fatta di incontri inaspettati sembra alimentare il fuoco dei ricordi. Voghera, 2 luglio 2004, a distanza di un anno rivedo gli YES, in un contesto particolare, la prima edizione del Voghera Rock Festival, pianificata all’interno dell’ex Caserma di Cavalleria, con tanti protagonisti importanti, e qualche polemica di troppo. La serata prevedeva una prima esibizione dei Malaavia con Tony Pagliuca, in un palco decentrato. Il clou era ovviamente la band britannica, in tour per festeggiare il 35° anniversario dalla sua nascita, preceduti dalla PFM, in una suggestiva accoppiata che rappresentava il 2° atto di un concerto che vide le due band suonare assieme nel Teatro Lirico di Milano, nel 1971. Qualcosa non ha funzionato nei rapporti tra le band e ricordo qualche critica alla scenografia da parte di Franz Di Cioccio e un po’ di lamentele sulla suddivisione dei tempi, ma ciò che mi preme è la testimonianza, il ricordo e il documento. Grazie all’incontro con Lorenzo Rapetti, il film-maker di serata, posso mostrare a seguire l’unico video che parla di quella serata, il bis “Roundabout”. Propongo anche un resoconto della serata che ho trovato nei miei archivi, che risale proprio al post concerto, e che è il frutto di un anno intero di ascolto della band, dopo averli visti il 12 luglio 2003 a Vado Ligure. Non un commento al concerto ma il mero profumo captato, ingenuo, semplice, e da fan incallito, ma furono quelli i giorni in cui quella musica, quella band, cambiarono la mia vita. Scrivevo d’istinto in quel lontano luglio del 2004, dopo il concerto di Voghera…
Sono andato a Voghera solo, assolutamente da solo, dopo aver a lungo pensato di andarci “full family”. In questo anno ho sentito solo YES e ho ripetutamente visto il loro DVD di Natale.
Mi sono fatto acquistare il biglietto dando la seguente specifica: ”… deve essere un posto vicino al palco”. Ciò ha avuto come corrispondenza… il parterre, in piedi. Ci ho riflettuto sopra e sono partito con l’idea di cambiare il biglietto in loco, a favore di una comoda poltroncina, magari lontana, ma la musica non cambia. Fortunatamente non è stato possibile. Entro e vedo che sono stato baciato dalla sorte. Ci sarebbe stato lo spazio fisico per ripetere la situazione di Vado, per me ottimale. Mi sembra più logico che chi paga di più veda meglio e sia più comodo! E qui è il contrario. Mi aggiro tra facce sconosciute mentre suonano i Malaavia. Certo, fa effetto vedere Tony Pagliuca così defilato, così decentrato. E per smuovere le anime occorre “Sguardo verso il cielo” …
Trovo qualcuno che conosco, addirittura un compagno delle medie. Mi coinvolgono ma … non mi lascio coinvolgere e ricerco la solitudine per un momento tutto mio. Mi guardo attorno, ancora, e vedo una massa inqualificabile che dovrebbe essere il servizio d’ordine… sembra il team di Clint Eastwood che protegge il presidente …veramente ridicoli. A proposito, all’entrata mi sono fatto prendere per i fondelli: mi è stato chiesto se nella borsa avevo bottigliette e alla mia risposta affermativa mi è stato intimato di togliere il tappo. Ho lasciato lì la bottiglia imprecando e senza chiedere spiegazioni (non è da me!) anche se il motivo era facile da capire. Il tutto non mi pace . Compro una maglietta che mai metterò, con tutte le date del tour e mi appresto a sentire la PFM.