Allora, copio e incollo questo capitoletto, che è bellino
La Macrobiotica non è un regime alimentare strettamente vegetariano, consiglia semplicemente di introdurre in cucina alcuni principi che permettono di raggiungere un certo equilibrio. La filosofia macrobiotica divide in due categorie principali i molteplici alimenti che servono al nutrimento dell'uomo: i cibi (Yang) e i cibi vegetali (Yin). All'interno di ogni categoria, poi, i singoli alimenti sono classificabili in più Ying e più yang.
In genere possiamo dire che i cibi Yang contengono più sodio, hanno sapore salato, poco dolce o piccante e più alto grado di alcalinità; i cibi Yin contengono più potassio, hanno sapore acido, amaro, molto dolce o aromatico e un più alto grado di acidità. Per preparare pasti equilibrali possiamo combinare tra loro i vari ingredienti sfruttandone le diverse caratteristiche per accentuare o attenuare il loro effetto. Inoltre dovremmo tener presente anche i fattori climatici e stagionali: nelle stagioni e regioni calde (yang) è bene consumare più vegetali, soprattutto quelli di qualità Yin; viceversa nelle stagioni e nelle regioni più Fredde (yin) sarà consigliabile consumare vegetali di qualità prevalentemente yang.
La cottura e un procedimento che aumenta il fattore yang degli alimenti soprattutto se viene eseguita con sistema a pressione. In primavera sarà bene diminuire progressivamente i tempi di cottura (che dovranno essere ulteriormente ridotti nel periodo estivo); in autunno, e maggiormente in inverno, si consiglia invece di aumentarli.
E' vero o no che vi sembrano concetti scontati e diffusi? Quello di una bella zuppa di cerali e legumi in inverno (yang) e un'insalata (yin) in estate?
Siamo più macrobiotici di quel che pensiamo, noi tutti.E' vero, il regime macrobiotico non è vegano, ma carne, uova, pesce, latte,...sono estremi yang (la carne) o yin (il latte) per cui se vengono assunti, devono essere equilibrati nell'altro estremo. Esistono infatti piatti comuni perfettamente equilibrati, volete sapere quale? Pane (integrale) e salame. Realmente non c'è nessun cibo vietato, si tratta solo di saperlo equilibrare.Ma noi non siamo estremisti e ci piace stare nel mezzo, coccolandoci con verdura di stagione e senza nemmeno esagerare con gli esoticismi (tofu, kuzu o miso) perché la dieta mediterranea fornisce tutte le vitamine e proteine di cui abbiamo bisogno. Diciamo che il nemico numero uno della macrobiotica è lo zucchero. Che per me è il nemico in generale, bianco o integrale qua proprio non lo trovate a casa mia, al limite potrete trovare miele biologico di un amico (anche se è un estremo yin è più "sano"), oppure melassa di riso, che è quello che usiamo normalmente negli infusi. Altro punto forte della macrobiotica è: non bere acqua, perché diluisce molto il sangue e i sali minerali. Difficile in estate, difficile in campagna, infatti mica è vietata, ma diciamo che non fa proprio bene al corpo bere acqua fredda con il caldo. Noi siamo da infuso di the kukicha tutto l'anno, tutti i giorni, senza teina, va bene anche per Marc, bevuto caldo o appena fresco. Ma è anche vero che nella macrobiotica c'è sempre una zuppa in tavola, specialmente la sera, oggi infatti ho fatto Genmai Udon (spaghetti di riso) in brodo di miso, con carote, cipolle, porro e alga Nori. Si, e siamo anche stati in spiaggia tutto il giorno, vi confermo quindi che anche in estate facciamo le zuppe.
Parlando sempre di zuccheri, purtroppo la primavera e l'estate non sono proprio amiche dei macrobiotici: possiamo infatti mangiare una piccola varietà di frutta, per via dello zucchero presente e se proprio ci lanciamo siamo consapevoli che andiamo verso un estremo yin, da bilanciare poi con cibi yang come il riso integrale. La nostra stagione è decisamente l'autunno e l'inverno, sia per l'assenza di solanacee (pomodori, peperoni, melanzane, spinaci...) che per la presenza di molta foglia verde (broccoli, cavolfiori, biete...) , zucca e poi c'è anche più voglia di mangiare cereali con legumi.In generale un vegetale Yin può essere yanghizzato, cambiando la sua energia, in base alla cottura: esempio, per yanghizzare i porri, bisogna saltarli in padella in poco olio di girasole. E anche un taglio longitudinale (a paletti) delle carote cambia la loro energia. In macrobiotica non condiamo le insalate con il sale, ma il sale si usa solo se disperso in un mezzo, ovvero va bene se saliamo l'acqua della pasta. Sull'insalata usiamo il tamari (salsa di soya) che è salata e aspra, accompagnata con acidulato di riso.
Ma cosa vuol dire Macrobiotica? Significa cibarsi di cibi "grandi", in particolare si parla di glucidi o carboidrati. Lo zucchero presente nella frutta (fruttosio) è un monosaccaride, naturale, ma per fini metabolici non sano, come poi tutti gli zuccheri semplici. Una volta assunto il corpo lo brucia alla velocità della luce, magari toglie la fame (tipo una mela) quella mezz'ora che poi ritorna più di prima. Cosa succede? Che abbiamo avuto un picco ipoglicemico (stanchezza e fame), compensato da un picco glicemico che ci dà energia pronta da spendere ma che dura poco. Nella Macrobiotica evitiamo questi picchi perché il nostro pancreas non è nemmeno fatto di titanio, il nostro cervello ancora meno: forniamo al corpo zuccheri complessi che il corpo va degradando lentamente durante tutto il giorno, non arriviamo mai alla sensazione di fame killer, non abbiamo quindi strane voglie di pane e salame... per questo i miei uomini qua nel campo riescono a lavorare per ore e ore e quando arrivano a tavola non sono manco così stremati: io preparo a metà mattinata anche una merenda per tutti e poi il pranzo è qualcosa di normale, niente di faranoico (niente paninazzo dell'operaio per capirci) ma sostanzioso. E per questo che durante l'università passai alla Macrobiotica e ritornai a vivere. E' vero, la macrobiotica cura. Cura il diabete, cura il colesterolo, cura l'acne, la depressione, l'ansietà. Cura davvero perché oltre all'alimentazione richiede attenzione per tutto ció che riguarda la preparazione del cibo, è una sorta di meditazione che ti occupa dal momento in cui guardi in frigo o ficchi il naso dentro la dispensa, finché non stai lavando i piatti.
Ora, possiamo essere macrobiotici osservanti o più elastici, ognuno trova la sua via, non è una setta nemmeno una dieta ferrea. Gli osservanti sono quelli che usano posate di legno ( me le ha regalate mia suocera!) Ecco, se c'è una cosa che davvero, davvero mi costa è rinunciare al pane. In Macrobiotica non si consumano lieviti e noi spesso ci facciamo il pane in casa: ok, usiamo farine integrali, va bene usiamo la pasta madre che non è proprio un lievito però si....ma bilancio, bilancio sempre e non esagero mai, passo giorni senza mangiare pane, ma mi premio domani con una pizza (vengono giusto quei 10 italiani che conosco qua a Valencia e facciamo il pizza-day con il forno a legna) , la prima da gennaio.
E' vero che se uno vuole passare alla macrobiotica deve fare i conti con un processo depurativo duro: almeno 15 giorni di riso integrale a colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena, accompagnato da gomasio (sale marino integrale con semi di sesamo) e brodo di miso, poi cominciare ad integrare con alimenti nuovi finché non trova il suo equilibrio. E' un metodo geniale per capire che magari il glutine non è per te o certi tipi di frutta o verdura ti fanno venire l'acidità e non sapevi quali erano.
Spero di essere stata chiara.... se volete qualche idea vi metto il link alle foto dei piatti del ristorante macrobiotico di Valencia, che ha il marchio Slow Food, cucinano da dio, la capa è anche direttrice dell'Istituto Macrobiotico Spagnolo.... e compra le nostre verdure!
Ristorante Kimpira
(anche se sembra carne a volte, il ristorante Kimpira è vegano)
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