Si tratta di un evento irrinunciabile per gli operatori della distribuzione, della ristorazione, della stampa (e chi ne ha più ne metta) per vedere, annusare, assaporare la più vasta varietà di vini italiani e conoscere direttamente i produttori e soprattutto per questi ultimi, è l'occasione per spuntare qualche affare.
Vinitaly trasforma Verona, la città è a festa, non si contanto feste, cene di gala o fuori salone. Insomma, another love story in Verona, come dice il claim della fiera.
Cosa c'entra il vino con lo yoga? Me lo sono chiesta dopo che la mia amica Susanna mi ha girato il video qui sotto da YogaJournal.
Yoga e vino? Ebbene sì. Cerca cerca e trovo che gli americani, notoriamente più avanti di noi, questa pensata l'hanno già fatta. E anzi, vengono qui in Italia per vacanze organizzate in cui si dividono tra sessioni di yoga, buon cibo e degustazioni di vino sotto la guida della yoga star di turno: ho trovato ad esempio Sadie Nardini.
Coleen Saidman, una veterana dello yoga, la scorsa estate ha diviso gli yogini d'oltreoceano per una campagna pubblicitaria in cui appare in un asana di equilibrio con bicchiere in mano. "Chi fa yoga non deve evitare l'alcol ma usarlo con moderazione" si è giustificata.
"Quando gli studenti degustano i vini dopo le lezioni di yoga, la loro consapevolezza della storia, delle uve, dei profumi e sapori sono amplificati e danno un senso molto più profondo di piacere e soddisfazione, che cattura l’immaginazione così come i sensi" si legge in un'intervista riportata dalla blogger GeishaGourmet: ne sono convinti Angela Gargano e David Romanelli, due professionisiti del settore enologico e dello yoga che lo hanno applicato anche a dei laboratori sul vino.
Insomma, il video cui sopra non è così campato in aria: yoga e vino si può.