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O che invece con i milioni di contratti a termine, false partite Iva e falsi stage gratuiti, non li abbiamo ormai scavalcati da tempo i nostri amici cinesi. Ormai una intera generazione di italiani è "usata" in questo modo, con la totale e completa connivenza di sedicenti sindacati che per oltre un decennio hanno ignorato completamente la questione, anzi avallandola, preferendo battersi, con faccia truce, per la crisalide dell'articolo 18, quella sì assolutamente inutile alla quasi totalità dei lavoratori, come ben sa chi ha frequentato fabbriche e luoghi di lavoro vari. Però è più pagante forse per i propri (pochi iscritti) gridare e scendere in piazza per una bandiera dietro cui non c'è nulla di concreto, fregandosene di spingere in quella direzione, anzi, ben a braccetto con questa opposizione scellerata costituita dal peggio dell'Italia becera e razzista che sta impedendo anche quell'accenno di sviluppo proposto per andare nella giusta direzione, di tentare di estendere pragmaticamente almeno un po' dei diritti che contano alla moltitudine di chi ancora non ce li ha. Non è corretto (almeno io credo) dire che per dare a qualcuno non devi togliere ad altri, perché la trattativa è comunque fatta sempre di un concedere qualcosa per ottenere qualcos'altro e mai come in questo caso si stava ottenendo di aprire una strada per riportare alla dignità milioni di persone, rinunciando ad un simulacro vuoto che non sta nei fatti proteggendo nessuno. Ma come dappertutto, anche da noi pare basti gridare più forte degli altri per ottenere consenso.
Refoli spiranti da: E. Fazzioli - Caratteri cinesi - Ed. Mondadori
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