Articolo già apparso su MAT2020 del mese di Ottobre…
Fotografie di Francesco Monti. Tra le novità che ho potuto rilevare al Festival di Veruno - purtroppo la mia presenza riguarda solo la prima giornata - ci sono , band giapponese guidata dalla tastierista Yuka Funakoshi. Ero curioso di sentire la musica proposta dall’Oriente, un pese solitamente “attaccato” al genere prog, e molto interessato ai gruppi italiani; generalmente si pensa che determinata musica, quando esce dai confini tradizionali, abbia minor spessore, ma la globalizzazione in atto ci permette di arrivare quotidianamente in paesi a cui abbiamo sempre abbinato immagini stereotipate, scoprendo che, sì, anche loro, propongono musica pregevole. E se i lettori di MAT2020 hanno avuto modo di seguire le proposte di Mauro Selis e della sua musica itinerante, avranno scoperto cose nuove, piacevoli e sorprendenti. Anche la musica di Yuka & Chronoship segue questa regola, o almeno quella che ho avuto modo di sentire dal vivo nell’occasione del 2Day Prog +1 di Veruno. Prettamente strumentale, si basa sul virtuosismo dei musicisti che propongono brani di lunga durata, miscelando rock, fusion e variazioni dei tempi. Yuka conduce e tira le fila della band, e per chi volesse saperne di più, propongo la mia testimonianza diretta:
Ho posto qualche domanda a Yuka, molto gentile, virtù di cui ha dimostrato anche sul palco, sforzandosi di leggere in lingua italiana… e non è da tutti!
L’intervista…
Come e quando nasce Yuka & Chronoship?
YUKA & CHRONOSHIP nasce nel 2009 da una mia idea - che sono tastierista, compositrice e vocalist - insieme a tre importanti musicisti di studio: il bassista Shun Taguchi, il chitarrista Takashi MIYAZAWA e il batterista Ikko Tanaka. I membri sono stati scelti dopo accurata selezione.
Che tipo di cultura musicale avete alle spalle?
I nostri gusti musicali sono completamente diversi, e forse questo si può captare ascoltando la nostra musica. C’è chi ama il rock duro, chi la fusion, o chi identifica nel rock classico dei seventies la strada maestra. Shun è esperto in Prog degli anni '70 e Takashi, il chitarrista, è più focalizzato sul moderno prog metal.
Da dove nasce il vostro amore per la musica prog?
Amiamo il rock progressive perché è misterioso, un luogo ideale e magnifico, e crearlo/suonarlo è come sentirsi sempre in viaggio, tra spazio e tempo.
Quali sono i gruppi storici che vi hanno ispirato maggiormente?
L’influenza varia per ogni membro, a secondo dello strumento che si suona, ma ciò che ci ha più colpito, e che ci accomuna, sono le prog band degli anni ’70, e nutriamo per loro una sorta di venerazione.
Mi puoi sintetizzare la vostra discografia?
YUKA & CHRONOSHIP ha pubblicato sino ad oggi due album: l'album di debutto, "Water Reincarnation" ( Musea, Francia, 2011), raffigura un ciclo dell'acqua sempre ricorrente. Due anni dopo la band propone sul mercato "Dino Rocket Oxygen" (Musea Parallèle, 2013), illustrato da un logo disegnato nientemeno che da Roger Dean; questo secondo album - per me fantastico - offre l’immagine di tre differenti epopee filosofiche e mescola rock sinfonico, jazz-rock, new-age e musica etnica. Inoltre, Yuka & Chronoship stanno preparando il loro debutto inglese con il 3° album, " The 3rd Planetary Chronicles (第三惑星年代記)", distribuito dalla Cherry Red Records Ltd nel Regno Unito: data prevista il 25 settembre 2015. Ho visto il pubblico di Veruno molto esaltato per la vostra prestazione, e penso anche che abbia apprezzato il tuo sforzo di esprimerti nella nostra lingua: qual è il tuo giudizio circa l'esperienza appena conclusa?
Abbiamo consapevolezza che l'Italia rappresenta una potenza nel mondo Prog, insieme al Regno Unito. Siamo onorati di aver ricevuto un sacco di applausi dalle persone presenti al festival, e questo diventerà un grande stimolo per il lavoro futuro. Abbiamo sinceramente apprezzato tutto il pubblico presente a Veruno, che ci ha sostenuti e ha dimostrato calore e competenza inusuale.
Che cosa propone il Giappone a livello di band prog?
La maggior parte dei gruppi rock progressive giapponesi si basano sullo stile e sulla tecnica. Penso che ci siano davvero poche band che producono rock progressivo sinfonico come facciamo noi, che pensiamo all’importanza del brano musicale in sé e non solo al virtuosismo.
Come descriveresti a parole la vostra musica, pensando a chi non ha mai avuto occasione di ascoltarla?
A quelli che non hanno mai sentito la nostra musica proverei a dire che… si tratta di rock in versione sinfonica!
Meglio la musica dal vivo o il lavoro in studio?
I nostri fan dicono che "… il CD è bello, ma il concerto è superbo e supera il lavoro in studio!”. Noi amiamo molto di più il concerto rispetto al lavoro di registrazione, perché sono le occasioni in cui possiamo capire immediatamente la reazione del pubblico. Probabilmente possiamo essere considerati una “Live Band”!
Cosa c’è nel futuro di Yuka & Chronoship?
Vorremmo rilasciare un album di buona qualità, al massimo ogni due anni, continuando a pieno la nostra attività con l’obiettivo di affermarci in Europa.