Secondo episodio e devo dire che qualcosa nel ritmo non mi cattura ma sono ancora abbastanza curioso di sapere come va avanti, perciò eccoci ancora qui con Z Nation. Vi avverto subito degli SPOILERS così non cadete dal pero, anche perché mi ammaccate l’erba. A proposito, lo seguite? Scrivete un commento, fate sapere la vostra opinione, oppure, come dice la Web-Bibbia: commentate ora o lurkate per sempre.
Citizen Z inizia a soffrire di solitudine, specie dopo aver perso i contatti col laboratorio invaso dagli zombie – loro li chiamano Z – ma arriva una slitta ed è tutto hippiyaye, almeno finché non scopre che il tizio è morto e uno dei cani è diventato uno zombie (già, anche gli animali possono diventarlo, quindi cazzi amari), però un altro è sopravvissuto e lui lo difende per farne il suo unico amico riuscendo a liberarsi di Z-Cujo.
Z-Cujo
«E poi come ti chiamerai?» chiede Doc.
«Jeff». Risponde 10K. «Mi è sempre piaciuto il nome Jeff».
Ok, questi due sono i miei personaggi preferiti, ma anche Murphy che si inventa la storia secondo cui sarebbe stato imprigionato ingiustamente ma la sua profonda coscienza sociale lo ha spinto a offrirsi volontario per l’esperimento. «Sai, per i bambini». Premio Faccia di Bronzo 2014.
Quindi gruppo è ancora in marcia ma gli ex amici di Cassandra trovano il compare morto e, non visti, li seguono. Le cose si complicano, ma era prevedibile che “la ragazza misteriosa che non vuole parlare del suo passato” avesse un passato.
Ora il fatto che il laboratorio sia stato invaso, come vi dicevo all’inizio, rende complicato anche l’esito della missione ma l’Operazione Bite (si chiama così il piano di portare Murphy in California) deve continuare, non ci sono cazzi, mazzi, ho la giustificazione o Z-Cujo mi ha mangiato i compiti che tenga.