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Zaccheroni dal Giappone lancia un monito: il calcio italiano è avvilente

Da Nippolandia
Alberto Zaccheroni

Alberto Zaccheroni

Intervistato in esclusiva sul sito Vavel, Alberto Zaccheroni, da due anni allenatore della nazionale giapponese di calcio, parla del calcio italiano e delle sue esperienze come allenatore, fino ad arrivare all’ultima che lo sta vedendo protagonista in Giappone.

Zaccheroni si trova molto bene nel Paese del Sol Levante e considera la decisione di trasferirsi in un paese così lontano e diverso dall’Italia “una scelta di vita, là vivono il pallone come un gioco di gruppo”. 

Ma accusa anche il calcio italiano di aver perso gli stimoli iniziali e racconta di come viene considerato all’estero: “La nostra immagine all’estero ha perso sicuramente, un po’ per le questioni fuori dal campo, ma soprattutto è diminuito l’appeal nei confronti del calcio italiano dal punto di vista qualitativo. Il campionato più seguito è la Premier e la Bundesliga. In Germania giocano alcuni giapponesi, mentre in Inghilterra ci sono campioni, cosa che accade sempre meno in Italia. Ad esempio, Kagawa è forse il più noto e infatti dal Dortmund è andato allo United. In Italia la situazione è avvilente. La cosa più drammatica è che tutte queste vicende nascono sempre da indagini extra calcistiche, mai dall’interno del mondo sportivo. Partire da un settore esterno per poi arrivare al calcio è un qualcosa, ripeto, di avvilente, anche perché dall’interno non ci si è mai accorti di nulla“. 

E dopo aver analizzato la sua lunga carriera, Zaccheroni arriva a parlare della scelta del Giappone: “Vorrei precisare che è stata anche una scelta di vita la mia. Ho voluto provare a ripartire con una squadra da modellare ed è avvenuto tutto molto casualmente. Sto vivendo un’esperienza straordinaria sotto tutti i punti di vista. Calcisticamente ci manca ancora qualcosa, ma con il tempo l’asticella si sta alzando perché hanno delle ottime scuole calcio e una mentalità per la quale conta più la squadra del singolo. Mi trovo molto bene infatti, perché solo con un meccanismo armonico si possono arrivare a ottenere dei risultati. Per me il calcio è un gioco di squadra con momenti individuali. In Italia il contrario, ci guardano con tenerezza senza capire che non si tratta più di un calcio di seconda fascia. Lo testimoniano i tanti giocatori in giro per l’Europa, il titolo mondiale femminile e under21“.

In un anno come allenatore in Giappone, Zaccheroni ha conquistato il record d’imbattibilità e la Coppa d’Asia: “Si misero tutti a ridere quando decisi di allenare il Giappone eppure mi dicono di essere l’unico allenatore italiano ad avere vinto con una nazionale straniera“. (Fonte: Vavel)


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