Architetture severe e palazzi scrostati e abbandonati. Liberi di decostruirsi.
Torte succulente al cioccolato e pane nero e povero alla zucca.
Parchi verdi affacciati su una folla di casette, un teatrino chiuso che sembra venga direttamente da un altro tempo.
Tram su rotaie che corrono tra le ricche vie del centro e lungo muri con bocche carnose che sporgono quasi a volerti sorridere. Disegni e mostriciattolo in ferro che ti salutano.
Strade grandi e viuzze minuscole.
Una camera a casa di due "dade" buone buone che ci parlano in quel mix di lingue che mi fa sentire subito bene.
Vecchietti che ti aprono la porta e ti insegnano come si dice cane nella loro ostica lingua.
Prime impressioni di viaggio, sconnesse come me.
Mi mancate.
Pensieri che corrono a amiche con polsi bucati e altre alle prese con nuove mancanze.
Vi voglio bene.