Un lettore, poche settimane fa, mi ha detto che dopo una gara del Benetton ha incrociato Zanni e che gli ha chiesto del suo futuro. Alessandro ha risposto dicendo che aveva firmato un pre-contratto con Perpignan. Vero? Falso? Una battuta? Facile che fosse quest’ultima, molto probabile. Almeno io la penso così. Ma davvero ci stupiremmo se l’anno prossimo Zanni giocasse all’ombra dei Pirenei? Voi al posto suo che fareste?
Questo è un articolo comparso oggi su “La Tribuna”.
Appena virata la boa di metà stagione di Celtic League, per il Benetton c’è già… il prossimo
campionato all’orizzonte. Ma si apre già – giocoforza – il cantiere del Benetton 2012/13. Il primo tassello è il coach: Franco Smith è corteggiatissimo da grandi club stranieri, dall’Europa al Sudafrica, ma Treviso ha tutte le intenzioni di riconfermarlo (altre due stagioni?), per proseguire un grande ciclo tecnico.
Molto più preoccupanti, però, i movimenti sul fronte giocatori: le belle prove di Treviso, e
l’exploit di molti giocatori fra club e nazionale hanno attirato le attenzioni di moltissimi grandi club europei. In primis Perpignan, che si è già fatto avanti per Zanni e ora
per Ghiraldini e Cittadini (tutti giocatori noti a Marc Delpoux, futuro allenatore del club francese, ex allenatore di Calvisano): gli uomini di prima linea, oggi, sono pezzi rari…
Ma su Zanni si stanno muovendo anche gli Ospreys, il Racing di Parigi (club guidato da
Berbizier, con i vari Bergamirco e Lo Cicero), il Worcester. E la lista potrebbe allungarsi presto.
Offerte anche per Tommy Benvenuti (già un anno fa avevano bussato i Leicester Tigers, contro cui ha giocato match indimenticabili in Coppa). Come pure da oltreconfine c’è chi si
muove sulle tracce del terza linea Robert Barbieri. Vero che Tommy e Barbieri non sono in
scadenza di contratto, come invece Zanni, Ghiraldini e Cittadini.
In Ghirada, facile intuire, è scattata l’allerta. L’obiettivo è trattenere i gioielli, ma i club
stranieri fanno avance ghiotte, quasi sempre insostenibili per i budget nostrani. Non saranno mesi facili, per il presidente Zatta e il digì Munari.