Lo ha detto a Repubblica l'a.d. di Sky Italia, Andrea Zappia, spiegando che grazie a questo riassetto "il gruppo Sky agira' da acceleratore per l'innovazione e la produzione di contenuti. L'Italia puo' diventare la Hollywood europea grazie al capitale creativo e artistico del paese e noi vogliamo avere un ruolo fondamentale".
Sempre a proposito dell'operazione di raggruppamento delle societa', "unire le tre Sky - ha sottolineato Zappia - significa creare una media company leader in Europa con 20 mln di clienti, 14 mld di ricavi, 31.000 dipendenti e 5,7 mld di investimenti in programmazione. Per noi e' un'operazione naturale, condividiamo gia' il marchio, il business model, i contenuti e la cultura e ora possiamo marciare uniti per rendere sempre migliore e piu' ricca l'esperienza dei clienti".
A proposito dell'intesa firmata con Telecom Italia, grazie a quest'accordo "per la prima volta -ha precisato- porteremo tutti i canali e le funzioni Sky non attraverso il satellite, ma via Internet. L'offerta partira' in primavera e si rivolgera' alle 8 mln di famiglie che hanno gia' la banda larga Telecom ma non ancora Sky. In questi anni abbiamo spinto molto per la diffusione e l'uso della banda larga con SkyOnDemand e SkyGo; l'accordo con Telecom dara' un importante contributo a questo sviluppo".
Alla domanda se la societa' intende puntare maggiormente sulla Tv "free", Zappia ha ricordato come "siamo una media company con la stragrande maggioranza di ricavi che arriva dalla PayTv, quindi non avrebbe senso traslocare sul "free". Siamo gia' entrati nel business della Tv gratuita con Cielo, il canale e' piu' che cresciuto nel 2014, e potremmo aumentare la nostra presenza, ma senza mettere in dubbio il cuore del nostro business".
Quanto all'arrivo di Netflix, Zappia ha sottolineato come "vi sono gia' una dozzina di Over the top operanti in Italia, tra cui Sky online, Infinity e TimVision. Quando arrivera' Netflix sara' quindi l'ultimo della lista e trovera' una concorrenza agguerrita in un mercato sovraffollato di Tv gratuita e in un ciclo economico avverso".
Quanto poi a una possibile trattativa con il Biscione sui diritti della Champions dal 2016, "non credo che Mediaset voglia farlo. Detto questo, nonostante sia una grande property, non si puo' aver sempre tutto e noi complessivamente avremo tanto", ha concluso.
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