Ieri sera attorno alla mezzanotte sul divano di casa. Sdraiato e sonnecchiante, richiamo l'attenzione di mia moglie, impegnata nell'allattamento di seconda serata, con una delle mie non rare illuminazioni ipnagogiche.
"Amore stavo pensando una cosa. Forse è il caso che le sibilanti, insomma le "s" e le "z", le insegni tu a Samu. Sai per evitare che apprenda la zeppola da me".
"Ma come fai a decidere una cosa del genere? Lui ascolterà entrambi parlare, anzi già lo fa. Mica puoi restare in silenzio nei prossimi anni o peggio parlare di nascosto da lui".
"Beh no, in effetti. Però potrei impegnarmi nell'evitare di pronunciare quelle lettere, che so, scegliendo parole e frasi che non le contengano".
Mia moglie a questo punto risponde con quel sorriso che adoro, di quando capisce che sto addentrandomi in terreni paludosi e che tutto ciò che potrà fare di qui in poi è aspettarmi sull'altra sponda, gustandosi tutt'al più i miei goffi tentativi di tirarmene fuori.
Riprendo: "Certo che già con il suo nome sarei in difficoltà... Mi ricordi perchè poi abbiamo scelto di chiamarlo Samuele?... Anche Niccolò ci piaceva no?... Perchè non abbiamo deciso per Niccolò?... Beh, sì però Samuele è un'altra cosa.... Potrei rivolgermi a lui chiamandolo "figliolo".... Un po' da "libro Cuore", però non è male.... Ti piace se lo chiamo "figliolo"?
Mia moglie divertita, mi guarda un istante per poi tornare concentrata sul piccolo. "Mi sembra un tantino impersonale e, certo, anacronistico. Ad ogni modo non te la caveresti comunque. Vediamo, come affronteresti una frase tipo Samuele nello zaino hai messo il compasso? .
Mia moglie quando vuole sa mettermi in difficoltà.
Ma non mi arrendo e rispondo: "Facile! Che ci Vuole? Eh, eh...Allora, vediamo....Figliolo nella cartella hai collocato il congegno per effettuare cerchi?.
Applausi!
Mentre mi rigiro soddisfatto sul divano mia moglie cerca di trattenere la risata per non svegliare Samu che nel frattempo si è addormentato.
Mi piace questa cosa dell'essere genitori.
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