I vari popoli della Grecia si vantavano, in genere, di discendere da figli di Zeus. Di qui il sorgere di numerosi miti nei quali Zeus appare sposo temporaneo di dee, di ninfe o di donne mortali per aver da loro un fanciullo destinato a divenire capostipite di questa o quella stirpe.
Tra le figlie di Atlante-sette graziose fanciulle che più tardi, assunte in cielo, formarono la delicata costellazione delle Pleiadi- alcune furono spose di Zeus. Maia, la più famosa, gli diede, come si è detto, Ermes; da Taigete nacque Lachedàimon, capostipite della stirpe spartana; da Elettra ebbe vita Dàrdano, i cui discendenti avrebbero formato il popolo di Troia, nell'Asia Minore.
Due figlie del fiume Asopo ebbero pure da Zeus capostipiti di genti illustri. L'una, Egina, fu la madre di Eaco, da cui discesero eroi come Aiace e Achille; l'altra Antìope, diede vita ai gemelli Zeto e Anfìone, capostipiti di famose stirpi tebane.
La ninfa Callisto, "la bellissima", che Giove dovette poi trasformare in un'orsa per sottrarla alle ire della gelosa Era, e che poi, assunta in cielo, divenne la costellazione dell'Orsa, fu la madre dell'eroe Arcas, capostipite degli Arcadi. Lo steddo Elleno, da cui discese l'intero popolo greco, detto anche ellenico, era figlio, secondo un mito, di Zeus e Pirra, moglie di Deucalione.
E sarebbe troppo lungo e monotono elencare tutti i figli di Zeus, avuti in genere da ninfe, dai quali, secondo una mitologia che si fece col tempo sempre più ricca, discesero le varie popolazioni delle città greche. Più interessanti sono invece i miti che riguardano i figli dati a Zeus da donne mortali e destinati a fondare famiglie famose. Per secoli i poeti li arricchirono di particolari creando una serie di fascinosi racconti.
Ne esporrò i principali.
Il mito di Io
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