Weiqun ha sottolineato infatti che i membri del partito stanno sempre più partecipando ad attività religiose, e alcuni di loro addirittura diventano credenti. Un cosa inconcepibile per la dittatura cinese. Zhu ha così ribadito il divieto sulla religione, affermando: «ai membri del Partito è vietato credere nella religione, questa è sempre stata una regola costante nel Partito Comunista». Ha quindi richiesto un rafforzamento dell‘identità marxista e atea all’interno del Partito.
Il Partito impedisce anche la fede verso quei credenti che appartengono a Chiese non riconosciute dal governo cinese (come la Chiesa cattolica romana). Arrivando a veri e propri arresti e persecuzioni. Forse è a causa di questo clima che moltissimi giovani decidono di andare a studiare negli USA, molto spesso convertendosi come è raccontato qui.
Ricordiamo che l’85,6% del totale mondiale delle esecuzioni capitali si svolge in Cina. L’anno scorso ne sono state effettuate circa 5.000, come riportato dal rapporto 2011 di “Nessuno tocchi Caino”.