Zingara

Creato il 27 luglio 2014 da Chandy
Vorrei vivere ogni giorno a tremila.
Per questo motivo, giornate come quella di oggi, che vengono dopo quelle intense, mi vedono sempre malinconica.
Mi sento veramente appagata, e nella mia dimensione, quando sono in viaggio, inondata da dieci, cento, mille stimoli.
Sia chiaro, amo la vita adesso, qui e ora, così com'è, amo il Salento ma ho una voglia matta di ripartire, rimettere lo zaino in spalla, con solo poche cose dentro e spostarmi senza programmare più di tanto.
Vedere volti nuovi, posti diversi e sentire la mia routine qui lontanissima.
Fin da... sempre ho avuto l'esigenza di eclissarmi da tutto e tutto per determinati periodi, questo mi spingeva, non ancora adolescente, a prendere il treno da sola (cosa strana all'epoca) e andare a trovare i miei zii nelle Marche, i più attivi della famiglia, quelli che mi portavano ai concerti o nei viaggi e che mi scarrozzavano sempre a Bologna, quando Bologna era ancora in quel fermento, dove con mio zio mi perdevo nei negozi di dischi. Mio zio, quello che aveva la radio, per intenderci, e una collezione gigantesca di vinili.
Alla domanda:" Ti mancano la tua famiglia, i tuoi amici?" rispondevo sempre:" No!" ed era vero.
Sono sempre stata una zingara, anche quando non mi sposto rimango tale, è uno stato dell'animo, non ti attacchi semplicemente a cose e persone (cosa che mi è stata rimproverata più volte nella vita, come se questa mia mancanza di attaccamento corrispondesse a una mancanza di bene... tutto il contrario!). Sia chiaro, ci sono -eccome se ci sono- fuori da determinati meccanismi.
Mi piace rendere le persone care indipendenti da me, tutto qui.
Il lavoro con i mercatini, in questo periodo, mi permette di assecondare la mia essenza fricchettona - dopotutto cosa vi aspettate da una che è stata cullata da bambina a suon di chitarre (senza contare, negli anni successivi, il sottofondo musicale di piano, batteria e violino?), scarrozzata beatamente in giro per i concerti all'aria aperta... ( Circolano aneddoti in famiglia di me che, piccolina, ballavo felice sotto ai palchi!) ed è cresciuta con i numeri di Re Nudo in giro per casa?-
È fantastico vivere tutte quelle ore fuori di casa, nonostante la stanchezza che si avverte dopo.
C'è sempre qualcuno con cui chiacchierare, non mancano le persone interessanti da conoscere e le vecchie amicizie che passano a salutare... senza contare gli incontri che avvengono per caso ed è sempre una gioia riabbracciarsi.

La mia cena di ieri è stata una puccia buonissima acquistata dal signore della bancarella vicina
(che ci ha offerto anche del buon vino rosso), formaggio bio e tarallini offerti dai "dirimpettai" che lavorano all'azienda agricola/comune vicino casa.


La colonna sonora, voci e risate e la delicata musica di un organetto suonato da un'amica.

Inoltre ho ricevuto un bel dono dai ragazzi di Greanpeace: un sacchettino di semi per attirare le api. Li pianterò nella nuova casa, quella mia, e che farà da base per i viaggi che ho intenzione di intraprendere.
Ormai ci siamo, manca poco per la mia amata India, solo qualche mese. Cosa volete che sia, dopo tanta attesa!
Solitamente non dico mai a nessuno, fino alla fine, dove devo andare.
Per esempio, anni fa ero capacissima di dire ai miei:" Domani parto". Potevano conoscere solo il nome della città... con chi stavo e quanto ci rimanevo era affar mio. Rimproveri e divieti non servivano, tanto facevo comunque di testa mia.
 Sono sempre stata un po' pazzerella ma vi assicuro che le mie amiche super-controllate hanno fatto molte più cazzate di me in quelle poche ore d'aria che avevano ;)
Stavolta è diverso, partirò con un progetto di volontariato di cui vi ho parlato nel post precedente, sto raccogliendo lana e bastoncini di legno per i bambini... quindi se ne avete o se volete donarli, potete contattarmi privatamente. Qui troverete la mia mail.
È una buona occasione per contribuire al cambiamento che vogliamo vedere nel mondo :-)
Namastè.
... La mina vagante se n'è andata. Così mi chiamavate pensando che non vi sentissi ma le mine vaganti servono a portare il disordine, a prendere le cose e a metterle in posti dove nessuno voleva farcele stare, a scombinare tutto, a cambiare i piani.

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