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Zombi nazisti, avventure horror e rifugi dei dannati in dvd per Sinister

Creato il 26 gennaio 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Probabilmente, considerando soprattutto il fatto che in Italia non li si è mai visti, in pochi saranno al corrente dell’esistenza di lungometraggi risalenti agli anni Quaranta che, tra un King of the zombies (1941) di Jean Yarbrough e un Revenge of the zombies (1943) di Steve Sekely, si basarono sul curioso miscuglio di tematiche naziste con quelle relative al filone degli zombi, ancora decisamente lontani dalle figure di cadaveri resuscitati e antropofagi cui ci poi ha abituati George A. Romero tramite il mitico La notte dei morti viventi (1968).

Realizzato due decenni più tardi rispetto alla coppia di titoli citati, però, almeno uno dei lavori

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costruiti sullo stesso, curioso mix dalle nostre parti ha avuto diffusione (seppur poca): I redivivi (1966) di Herbert J. Leder, interpretato dall’ex divo Dana Andrews e reso finalmente disponibile su supporto dvd da Sinister Film, con presentazione di Luigi Cozzi quale contenuto extra.

Il protagonista de La notte del demonio (1957), infatti, veste i panni del professor Norberg, che, incaricato da un ex generale del Terzo Reich di far rivivere i corpi ibernati di tre gerarchi nazisti al fine di scatenare una nuova guerra, necessita di lavorare preliminarmente su un cervello in buono stato.

Cervello che finisce per essere quello di un’amica di sua nipote casualmente capitata nel laboratorio e ritrovatasi vittima; mentre la ragazza, aiutata da un altro dottore, si avvicina sempre più alla verità per quanto riguarda i macabri esperimenti dello zio, ormai in possesso di quella mozzata testa di donna parlante che non può fare a meno di rappresentare l’elemento fortemente bizzarro – soprattutto per l’epoca in cui il film venne girato – della oltre ora e mezza di visione (girata a colori e non in bianco e nero come erroneamente riportato sulla fascetta).

Ma Sinister arricchisce il proprio catalogo recuperando dal dimenticatoio anche due curiose pellicole della

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Hammer Film Productions non rientranti strettamente all’interno dell’horror.

Soprattutto la prima delle due, Gli spettri del capitano Clegg (1962) di Peter Graham Scott, anch’essa con presentazione di Cozzi, testimonia il tentativo da parte della casa di produzione britannica di fondere il genere che le aveva regalato il successo grazie ai vari Dracula e Frankenstein con una vicenda di carattere storico-avventuroso.

Ambientata nel 1792 e con un certo retrogusto di commedia, ne è protagonista il grandissimo Peter Cushing nel ruolo del reverendo Blyss, il quale vive nel terrore delle scorrerie dei contrabbandieri e degli spettri – le cui apparizioni come scheletri a cavallo risultano decisamente affascinanti – che infestano le paludi circostanti; mentre il capitano Collier alias Patrick Allen, convinto che si tratti degli uomini del pirata Clegg, morto sedici anni prima, intende vederci chiaro.

Un movimentato e atipico divertissement il cui cast include, inoltre, l’Oliver Reed

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che troviamo anche nel thriller in bianco e nero Il rifugio dei dannati (1963) di Freddie Francis, impegnato a concedere anima e corpo all’alcolizzato e violento Simon, intento a far internare ed a far escludere dal patrimonio sua sorella Eleonor, ovvero Jeanette Scott, talmente sconvolta dal suicidio di un altro fratello avvenuto anni prima da avvertirne ancora la presenza nel suo castello.

Con la complicità della propria fidanzata, cerca di scardinare il già precario equilibrio psicologico della donna, ma, man mano che nella complicata faccenda si trova coinvolta anche la zia dei due, a complicare la situazione provvede l’arrivo nell’edificio di un individuo che afferma di essere il defunto.

E sono trailer e galleria fotografica a rappresentare i contenuti speciali di questo cupo elaborato sceneggiato da Jimmy Sangster e il cui maggiore punto di forza è individuabile nelle tetre ed avvolgenti atmosfere.

Francesco Lomuscio


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