Dopo la Grecia, uscita dal rischio default grazie allo sblocco del secondo piano di salvataggio da 130 miliardi di euro, ora tocca alla Spagna entrare nel mirino dell’Eurogruppo, che si riunisce a Bruxelles lunedì 12 marzo. Il ministro spagnolo delle Finanze è chiamato a spiegare le scivolate del deficit del suo paese.
Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy aveva sorpreso tutti, il 2 marzo scorso a margine del Consiglio
europeo, quando aveva dichiarato che la Spagna costruirà il suo preventivo 2012 con un obiettivo di deficit al 5.8% del Pil, mentre quello convenuto con l’Unione europea era del 4.4%, per poi scendere al 3% nel 2013.
La reazione dei mercati non si è fatta attendere. Dopo le dichiarazioni di Rajoy, il costo di prestito della Spagna è salito del 5%, sorpassando, per la prima volta da mesi, quello dell’Italia.
La Commissione europea ha avuto parole di condanna e ha minacciato sanzioni finanziarie. Un delegato è stato inviato a Madrid per valutare la situazione delle finanze spagnole.
Nel 2011 il deficit pubblico del paese era salito più del previsto, raggiungendo l’8.51% del Pil a fine dicembre.
“Non stiamo rivalutando gli obiettivi – ha assicurato il ministro spagnolo dell’Economia Luis De Guindos – La Spagna è un membro fedele dell’Unione europea e rispetta le regole economiche comunitarie.”
“Appena uscita dalla crisi greca, la Zona euro non può permettersi un nuovo attacco speculativo – dichiara la Commissione europea, che chiederà al governo spagnolo di presentare un piano credibile per portare il deficit al 3% entro il 2013.
Questo implica un diritto di intervento di Bruxelles sul preventivo 2012 della Spagna. fonte