Zòppo
Latino tardo clŏppu(m), di probabile origine onomatopeica, attraverso una forma dialettale settentrionale ciòppo, adattata alle condizioni toscane.
Aggettivo.
1. Che ha un’imperfezione, una malattia o una lesione alle gambe o ai piedi e non può camminare con l’andatura naturale: dopo la caduta è rimasto zoppo.
Piede zoppo, gamba zoppa: difettosi, che costringono a zoppicare.
Andare a piè zoppo: saltellando su una gamba, (figurato) andare a rilento in qualcosa.
(letterario, estensione) Fiacco, lento: ella li seguia con passo lento e zoppo (Ariosto).
2. (estensione) Che ha gambe di lunghezza diversa; instabile, traballante, detto specialmente di mobili: un tavolino zoppo.
3. (figurato) Difettoso, lacunoso, imperfetto: discorso, ragionamento zoppo.
Verso zoppo: imperfetto dal punto di vista metrico.
Sostantivo maschile.
Chi cammina zoppicando per un difetto permanente, congenito o acquisito.
Una (parola) giapponese a Roma
Imprimé [empri'me]
Voce francese, propriamente ‘stampato’.
Aggettivo invariabile.
Di stoffa, specialmente di seta o cotone, stampata a disegni.
Sostantivo maschile invariabile.
Tale stoffa.
Parole fuori tempo massimo
Sbobinàre
Derivato di bobina (di nastro magnetico), col prefisso s-.
Verbo transitivo.
Trascrivere il contenuto di discorsi, interviste, conferenze e simili registrati su nastro magnetico.
Una parola che sparirà, o di cui dovremo spiegare l’origine ai più giovani per farci capire.
Un lettore anonimo ci segnala che, quando si prende una pastasciutta ai quattro formaggi e si aggiunge il parmigiano, o si dice che si preferisce la pastasciutta ai cinque formaggi, oppure si è degli asociali.