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Rosso Placebo di Federica Forlini

Creato il 19 marzo 2014 da Nasreen @SognandoLeggend

Rosso Placebo

di Federica Forlini

autrice

Teresa Gammauta

Federica Forlini è nata ad Ascoli Piceno il 29 maggio 1991. Fin da piccola ama il mondo dell’arte e passa la maggior parte del tempo tra il disegno e il canto, che comincia a studiare nel 2005. Si diploma nel 2010 in Arti Grafiche all’Istituto D’Arte di Ascoli Piceno, col massimo dei voti. In seguito alle prime difficoltà nel trovare lavoro, esplode la passione più grande: la scrittura. Sempre fino a quel momento emersa timidamente dai temi scolastici, spingendosi per lo più a qualche abbozzo di storia, stavolta la porta a comporre il suo primo libro: “Angolo Buio”, frutto dell’esasperazione del particolare periodo di vita. Collabora con Scrittevolmente dal 2011 con lo pseudonimo di “Kiké”. Il suo racconto “La bambola” sarà presente nell’antologia horror e weird “Asylum 100″. Nel 2013 scrive “Rosso Placebo” e ne pubblica l’ebook tramite la piattaforma “Narcissus.me”.

datilibro

Rosso Placebo di Federica ForliniTitolo: Rosso Placebo
Autore: Federica Forlini
Serie: //
Edito da: Narcissus.me
Prezzo: 0,99 €
Genere: Urban-Fantasy
Pagine: 232 p.
Voto: http://i249.photobucket.com/albums/gg203/nasreen4444/SognandoLeggendo/2Astelle.png

  Rosso Placebo di Federica Forlini 

Trama: Tordemma non è una città come le altre. Nuove forze oscure minacciano i precari equilibri tra esseri umani e demoni, portando entrambi verso un inevitabile baratro. In un mondo tetro, freddo, che non ha molto da offrire salvo una tiepida speranza, Violet, da sempre alla ricerca dell’amore incontrerà Alan: un maledetto, un vampiro. Guidata da un sentimento annientante, travolgente, dilaniante, la ragazza gli darà il suo sangue per salvarlo. Per strapparlo alla morte certa che minaccia costantemente ogni singola creatura, in attesa che si compia la profezia. Che ruolo avrà La Madre negli inquietanti avvenimenti accaduti a Tordemma? Chi scamperà alla furia del giustiziere e del suo flagello? E soprattutto: quale sarà il significato del ciondolo a farfalla, così vicino a Violet da illuminarsi ogni volta che si lascia succhiare dal vampiro?​

Recensioneùdi Reika

[Attenzione Spoiler]

Opera prima di Federica Forlini, “Rosso Placebo” è uno di quei libri che ti lasciano un po’ perplessa. È la storia di una ragazza, Violet, alle prese con i tipici problemi adolescenziali. Violet non la si può certo considerare una ragazza modello. Si sorvoli sul suo pessimo rendimento scolastico, d’altronde può capitare di avere un periodo no a scuola; sul suo look dark, ma anche qui un po’ di trasgressione è tipica di questa età; e vogliamo anche perdonarle il fatto che sia totalmente asociale, si sa, quindici anni sono un’età difficile. Ciò che rende il suo caso problematico è la sua totale mancanza di autostima, perché sì, Violet dovrebbe lavorare un po’ su se stessa.

Rosso Placebo di Federica ForliniAndiamo per ordine: il libro è ambientato in questa fantomatica cittadina di provincia, Tordemma, che pare sia presa come bersaglio da forze oscure e malvagie. Infatti, di notte si possono incontrare creature come demoni/vampiri, esseri morti ed assetati di sangue, fatui, creature malvagie che sono in grado di impossessarsi dei corpi dei vampiri e renderli ancora più cattivi, come se dissanguare gli umani non fosse di per sé sufficiente. 

Sempre in questa città incontriamo anche la misteriosa figura de La Madre che, teoricamente dovrebbe contrastare queste forze oscure, ma che in realtà si applica molto poco, e per finire in bellezza, sulla città incombe l’ombra di un’antica profezia che si può compiere solo col sacrificio di un’anima pura… E qui si intravede un indizio. In questo contesto la nostra sociopatica Violet ha la fortuna, si fa per dire, di fare amicizia con Martha, un’altra ragazza che, come lei, ha dei seri problemi di comportamento. Insieme a Martha e alla di lei sorellina, una specie di “Barbie in miniatura”, le tre ragazzine decidono una sera di recarsi nella discoteca dark più in voga della città. Ed è proprio nel bagno di questa discoteca che la nostra Violet incontra il grande amore della sua vita: Alan. Peccato che Alan sia morto un paio di anni prima, e che adesso si aggiri nelle notti di Tordemma mietendo vittime.

Già dal loro primo incontro, la dolce Violet si fa succhiare il sangue e si proclama perdutamente innamorata di lui che, per contro, le dice subito chiaramente che da parte sua di amore non se ne parla, anche se in una certa parte lui vive dell’amore che lei trasmette tramite il suo sangue. Alan è un personaggio ambiguo, di giorno vive, si fa per dire, nel cimitero della città, in una cripta, insieme ad altri due demoni/vampiri; di notte esce per procacciarsi il sangue necessario alla sua sopravvivenza. Alan non lo si può definire cattivo, anzi a tratti fa quasi tenerezza, si rende conto che pian piano la poca umanità che gli resta se ne sta andando e cerca di aggrapparsi disperatamente al sentimento che Violet gli trasmette col suo sangue. Poi, però, non si fa scrupoli a uccidere tutti coloro che hanno la sfortuna di imbattersi in lui. Ma di tutto questo la parte più agghiacciante è che Violet non solo lo perdona, ma in qualche modo giustifica il suo comportamento considerandolo parte della sua natura… Ma stiamo scherzando? 

Questa, in sintesi, è la trama del libro di cui non svelerò il finale per coloro che decidessero di cimentarsi in questa lettura. La scrittura del libro è tutto sommato scorrevole, anche se ci sono alcuni punti che meritavano di essere approfonditi maggiormente, come ad esempio la figura di questa fantomatica Madre che sembra essere stata messa lì solo per “condire” un po’ il romanzo. La Madre è questa signora anziana che, a tratti, sembra surreale ma che poi fa la spesa come tutti i comuni mortali. Durante un incontro con Violet le regala un ciondolo, che si rivelerà un amuleto contro le forze del male.

L’unico modo che avevano Tordemma e il mondo di salvarsi era quell’unico gesto d’amore. Il viscerale trasporto di una bambina, che dopo tutto il suo sangue, dopo il permesso di essere ferita, straziata, dopo la sofferenza, dopo la vita, era arrivata a concedergli anche l’unica cosa che poteva restare sua; l’unica cosa che poteva salvarlo davvero: l’anima.

Il personaggio di Violet è parecchio inquietante. Violet ci viene descritta come una ragazzina svogliata, apatica, ingenua e alla ricerca disperata di affetto. Il messaggio intrinseco del libro, alla fine, sembra essere che il sacrificio compiuto per amore sarà in grado di salvare l’umanità dalle forze oscure, peccato che qualcuno dovrebbe dire ai protagonisti che quello non è amore, è uno sfruttamento bello e buono.

Non mi è piaciuto particolarmente questo libro, forse perché non sono una fan del dark, o forse perché la storia non è riuscita a coinvolgermi. La descrizione dei personaggi lascia un po’ a desiderare, così come le varie situazioni descritte, anche se devo ammettere che non ti lascia del tutto indifferente. È un libro malinconico, tutto il racconto sembra essere avvolto da una cappa di oscurità e di pessimismo. Sicuramente non è una lettura rilassante, sono comunque convinta che potrebbe piacere agli amanti del genere. Spero che nel prossimo lavoro Federica Forlini riesca a dare ai suoi personaggi quel tocco di “profondità” che non è riuscita a dare in questo libro.


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