Magazine Cultura

12. Sugar Hill

Creato il 24 settembre 2011 da Fabry2010
12. Sugar Hill

da qui

- Poi, dovrei parlarvi di Harlem.
- Cosa successe, lì?
- Fu durante l’esodo al Nord, dove chiamavano le industrie, mentre al Sud tutto ristagnava.
Ai nostri più accaniti oppositori noi diciamo questo.
- E perché proprio a Harlem?
- Cercavano un’esperienza tutta loro.
Dal pino si vede la chiesa, con le auto parcheggiate.
- Senza più riferimenti all’uomo bianco?
- Così pensavano.
Faremo fronte alla vostra capacità di infliggere sofferenze con la nostra secolare capacità di sopportare le sofferenze che voi ci infliggerete.
Sotto l’albero è pieno di rifiuti, come se a nessuno interessasse di pulire.
- Dicevano che il colore è secondario, l’umanità viaggia su altre coordinate.
- Un nuovo umanesimo.
- Un rinascimento.
Fateci tutto quello che volete e noi continueremo ad amarvi.
Tra i rifiuti, un bambolotto di pezza: sembra la vittima di una violenza: ne hanno vista di violenza le strade dell’America, le macchine dei bianchi sono animali che dormono prima del grande spettacolo del circo.
- Volevano risuscitare l’orgoglio perduto, la bellezza di essere neri, perché anche il nero è bello, un colore come un altro.
Segregateci, torturateci, metteteci in prigione, noi vi ameremo ancora.
La chiesa, invece, è il ventre della madre, ti partorisce una seconda volta; i canti sono grida, le doglie della donna, i vagiti del bambino, il tunnel buio che bisogna attraversare per riconoscere la luce.
- L’intento era fondare una società nera in cui ci si potesse aiutare e sostenere.
- Magari ritornando in Africa.
Lanciate bombe e minacciate i nostri figli e noi vi ameremo ancora.
La vita è tutta qui: tra i rifiuti sotto il pino e le arcate della chiesa-donna che raccoglie i frammenti di disperazione e ne ricava una vetrata.
- Anche, ma non era quella la cosa più importante.
- E quale, allora?
Mandate i vostri sicari nelle nostre case, batteteci e lasciateci mezzi morti e noi vi ameremo ancora.
Potremo ritrovarci in drogheria per un panino e una Sugar Hill, la birra ghiacciata che non riuscirai a dimenticare.
- La costruzione di un potere economico, per emanciparci dal sistema che ha prodotto schiavitù e infelicità.
- Una cultura nuova, letteratura, musica, pittura, che aiutavano a essere se stessi, perché l’arte è la via per ritrovare il cuore.
Solo di una cosa potete essere sicuri: che vi vinceremo con la nostra capacità di soffrire. L’amore è il potere più duraturo che vi sia al mondo.
Sugar Hill, buono a sapersi.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine