Dal dopo Fukushima 2011, si sono avviati una serie di “stress test” sulle centrali europee, nonché dibattiti e discussioni tra i 28 Paesi membri dell'Unione Europea al fine di fissare obiettivi di sicurezza per ridurre i rischi in caso d'incidente.
Finalmente il comitato permanente dei rappresentanti del Consiglio Europeo (COREPER) ha annunciato l’accordo sulle modifiche alla Direttiva sulla sicurezza nucleare del 2009, già proposte un anno fa dalla Commissione Europea.
Entro il 22 luglio prossimo i paesi dovranno quindi presentare alla Commissione un rendiconto sull'attuazione delle nuove norme, per trasporle in diritto nazionale entro tre anni di tempo.
La nuova Direttiva prevede più trasparenza in materia di sicurezza nucleare e maggiori poteri per i regolatori nazionali, una maggiore indipendenza delle autorità nazionali, la massima collaborazione fra stati, visto che le conseguenze degli incidenti possono facilmente oltrepassare le frontiere, la trasparenza delle informazioni sulle centrali e lo scambio di esperienze. Questi i punti principali della nuova Direttiva, che introduce inoltre l'obbligo di svolgere "peer review" sui reattori. Le "peer review" dovranno tra l’altro essere effettuate "almeno ogni 10 anni", contro i 6 proposti inizialmente dalla Commissione.
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