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15/04/2014 - In 10 anni scambiati 26 milioni di titoli: bilancio della Terza Conferenza annuale sui Certificati Bianchi | A parlarcene l'Ing. Dario Di Santo, Direttore FIRE

Creato il 15 aprile 2014 da Orizzontenergia
In 10 anni scambiati 26 milioni di titoli: bilancio della Terza Conferenza annuale sui Certificati Bianchi | A parlarcene l'Ing. Dario Di Santo, Direttore FIRE

Ing. Di Santo, le aspettative che aveva circa la Conferenza hanno trovato riscontro nei fatti?

I tre obiettivi che ci eravamo posti in FIRE sono stati soddisfatti. GSE, Autorità, GME ed ENEA, insieme al nostro intervento introduttivo, hanno illustrato con chiarezza i risultati conseguiti e l'evoluzione delle regole e del mercato. I casi studio portati da Avvenia, ENEL, Gewiss, Turboden e Yousave hanno mostrato come gli operatori di mercato stanno rispondendo agli obiettivi al 2020 sul piano dell'innovazione tecnologica, dei servizi e del supporto finanziario agli utenti. Tra l'altro si è accennato ai primi casi di finanziamento tramite terzi e contratti di rendimento energetico (EPC) applicati a interventi industriali di processo. Tutto questo ha risposto alla prima aspettativa.

>>> Comunicato Stampa FIRE post-conferenza Certificati Bianchi: tra complessità, revisioni ed aspettative il meccanismo cresce e promuove la competitività del Sistema Paese


Infografica FIRE TEE

Il confronto fra istituzioni e operatori ha trovato spazio nella tavola rotonda della mattina – cui hanno preso parte AIDI, Federazione Confindustria Ceramica e Laterizi, ANIE Energia, ANIMA, Assoesco, Federchimica e Federutility in rappresentanza di domanda e offerta – e nei momenti di dibattito.

Il dibattito – che ha assunto un respiro più ampio con riferimento alla direttiva 2012/27/UE e alla capacità dello schema dei TEE di promuovere lo sviluppo del mercato dell'efficienza energetica – è proseguito nel pomeriggio con gli interventi dei ministeri coinvolti nel meccanismo (Mise e Mattm) e di Ignazio Abrignani (FI), Gianni Girotto (M5S) e Laura Puppato (PD), provenienti dalle Commissioni parlamentari più vicine a queste tematiche. Dunque soggetti afferenti a tutti i livelli della filiera hanno avuto la possibilità di esprimersi.

La terza sessione ha visto tre ore in cui MSE, GSE, ENEA e RSE hanno risposto – o comunque si sono confrontati – con gli operatori. Un momento di approfondimento fondamentale per uno schema così complesso. Anche in questo caso non possiamo che essere soddisfatti del risultato.

Per concludere oltre 500 partecipanti hanno preso parte alla conferenza nei due giorni e hanno seguito con partecipazione i lavori, un segnale dell'interesse delle aziende e degli operatori per la tematica e l'approccio molto pratico con cui è stata affrontata.

Obiettivi Nazionali TEE_FIRE

Ci dica, quali sono i temi caldi emersi durante le due giornate?

I 26 milioni di titoli emessi, per circa l'80% afferenti al settore industriale e a risparmi misurati sul campo, testimoniano un'evoluzione dello schema molto positiva e riconosciuta dagli operatori, sebbene permangano alcune distorsioni o complicazioni superabili.

Obiettivi di risparmio energetico 2013_2016

L'obiettivo del 2013 è ormai a portata di mano, mentre in base alle stime di FIRE sarà decisamente più sfidante conseguire i risultati attesi nei prossimi anni.

Da questo punto di vista molto dipenderà dall'efficacia delle campagne informative di cui è responsabile l'ENEA, che di recente ha rilasciato la versione aggiornata della sua guida operativa e una serie di guide settoriali per agevolare la preparazione di progetti. Anche il GSE è in procinto di pubblicare la sua guida sulla piattaforma, e la FIRE, dal canto suo, ha predisposto una guida agile dedicata ai non addetti ai lavori, mirata a far capire perché lo schema è interessante per le organizzazioni e come muoversi per cogliere questa opportunità.

La guida FIRE sarà a breve disponibile sul sito www.certificati-bianchi.com, dove peraltro è possibile scaricare anche gli atti della conferenza.

Un tema emerso con forza è quello del confronto fra istituzioni e operatori. Le associazioni di settore hanno lamentato la difficoltà per i loro iscritti di porsi in contatto diretto con la parte istituzionale, per quanto i soggetti preposti alla gestione dello schema e alla valutazione dei progetti stiano facendo del loro meglio per soddisfare le richieste di incontro (in particolare l'ENEA ha avviato negli scorsi anni un proficuo lavoro in tal senso). Su questo aspetto potrà essere utile un ruolo di maggiore raccordo delle esigenze di mercato da parte delle associazioni di categoria, che possono fare da tramite snellendo il carico di lavoro. Anche la FIRE darà il suo contributo in tal senso con gli energy manager.

Sul fronte della qualificazione degli operatori, la bozza di recepimento della direttiva conferma dal 2016 l’introduzione della certificazione obbligatoria per le ESCO (per la quale uscirà a breve la nuova versione della norma UNI CEI 11352) e per gli esperti in gestione dell’energia (EGE), per i quali la FIRE è in prima linea con il primo sistema ad essersi accreditato: il Secem (www.secem.eu). Un percorso che pone questa figura in linea con la legge 4/2013 sulle professioni non organizzate in ordini e collegi, anche attraverso la collaborazione con Assoege.

L'ultima considerazione è che la complessità dello schema, legata in parte a fattori imprescindibili, si è fatta sentire e ancora oggi pone dei problemi agli operatori di settore e agli utenti finali. Ma nel tempo le istituzioni – in particolare l'MSE e, fino al 2012, l'AEEG – hanno saputo introdurre i giusti correttivi per migliorare la fruibilità dei TEE, coadiuvate dal GME e dall'ENEA e, più di recente, dal GSE e dall'RSE.

Qual è l'aspetto che invece secondo lei è stato tralasciato o avrebbe meritato più spazio, in previsione di futuri sviluppi del settore?

In occasione degli appuntamenti futuri ci piacerebbe anzitutto indagare più in dettaglio sul rapporto costo-efficacia del meccanismo in questa nuova fase caratterizzata da interventi esclusivamente nuovi.

Un altro elemento interessante è l'attuazione dei controlli sul campo, per i quali il GSE ha appena lanciato una manifestazione di interesse per candidati valutatori.

C'è poi l'elemento di relazione fra l'articolo 7 della direttiva sull'efficienza energetica (energy efficiency obligations e altri schemi) e i meccanismi posti in essere in Italia. Si è appena avviato su questo aspetto il progetto europeo Enspol, che vede coinvolto un folto gruppo di Paesi europei (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Grecia, Italia, Olanda, Polonia, UK) e di cui FIRE è il partner nazionale. Tale progetto nei prossimi mesi metterà a disposizione dei decisori pubblici e dei portatori di interesse strumenti ed esperienze.

Un tema cui si è infine accennato, ma su cui non si vedono risposte nel breve termine, è la difficoltà del settore terziario di partecipare allo schema con interventi tipici, quali l'illuminazione di interni, i dispositivi ICT e la building automation.

Come sempre non sono solo rose e fiori, ma con una gestione oculata i benefici superano di gran lunga le difficoltà.


Orizzontenergia.it

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