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1922 (di Mirko Pazienza)

Creato il 11 maggio 2012 da Istanbulavrupa

1922 (di Mirko Pazienza)Ieri notte su you tube, mi sono visto un film rumelico, 1922, tratto dal romanzo autobiografico dello scrittore rum Elias Venezis (1904-1973) di Ayvalik, Numero 31328, che narra le drammatiche vicende delle comunità cristiane della costa egea anatolica, rum, armena e persino levantina dopo la sconfitta romea del settembre 1922 e della riconquista osmanica di Smirne (nel film c’è appunto un italiano che parla in italiano stentato ma comprensibile, il quale pur avendo inneggiato a Mustafà Kemal, viene ugualmente fucilato assieme ad altri ostaggi Rum e Armeni). Un film molto drammatico, con scene davvero “forti” e che ricorda e anticipa nel tempo (il film è del 1978) il più famoso La Masseria delle Allodole. Ora, purtroppo non ho letto il romanzo che parla di 3000 Rum catturati dagli Osmanli e portati nell’interno dell’Anatolia in una marcia della morte, da cui ne sarebbero sopravvissuti solo in 23 tra cui Venezis, poi profugo nella Rumeli. Ma, osservando il film, una cosa mi ha colpito, e cioè che i Cristiani, Rum e Armeni, siano prevalentemente benestanti e vestano, uomini e donne alla maniera franca, mentre i musulmani portano il tipico costume ottomano. Tra l’altro le truppe kemaliste e i briganti paramilitari che li affiancano nella riconquista di Smirne, sono spesso trasandati, con giacche aperte e torsi nudi, in un atteggiamento ambiguo, da “checcoidi”. Per quel che ne so, a me sembra che, almeno ai piani “bassi” della società ottomana, cristiani e musulmani vestivano allo STESSO MODO, come mi è capitato di leggere in studi sull’Impero Ottomano e attraverso le foto di contadini Rum cappadoci, scattate dal gesuita francese, padre De Jerphanion nel 1912-13. Ma forse a Smirne e sulla costa l’influenza franca dovette essere più forte, influenzando anche la moda dei cristiani poveri (cosa che, ripeto, a me NON risulta dalle foto, anche di aree costiere…).



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