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22/04/2014 - Com'è cambiato il ruolo degli impianti a ciclo combinato - CCGT

Creato il 22 aprile 2014 da Orizzontenergia
Com'è cambiato il ruolo degli impianti a ciclo combinato - CCGT

Negli ultimi anni, ben 30 GW di nuovi CCGT si sono aggiunti al parco centrali nazionale, con aspettative di esercizio, inizialmente, di 4-5.000 ore equivalenti l’anno.

Tuttavia, la contrazione della domanda elettrica dovuta alla crisi del 2008 e il veloce sviluppo delle rinnovabili non programmabili, hanno portato a una marginalizzazione, a livello temporale, dell’uso dei CCGT, con 1.000-2.000 ore di funzionamento annuo.

Ma il loro ruolo è cambiato: da macchine pensate per produrre quasi esclusivamente energia, a risorse pregiate, in grado di fornire oltre che energia, anche servizi con elevata dinamica e flessibilità.

In un contesto caratterizzato da una crescita della generazione diffusa, infatti, posso crearsi congestioni di rete e possibili instabilità della frequenza e della tensione.

Gli impianti a ciclo combinato sono programmabili e possono consentire di far fronte a queste criticità fornendo i servizi che il sistema richiede: per esempio nei momenti di picco della domanda, colmando deficit di 10-12 GW in tempi brevi.

Per questo Enel ha già da tempo avviato una serie di azioni sia sul piano tecnico-gestionale sia per quanto riguarda l’upgrading impiantistico, in particolare per la riduzione dei tempi di avviamento.

Nuovi bruciatori a bassissime emissioni, procedure di spegnimento e accensione dei diversi moduli e sistemi di supervisione della temperatura per specifiche parti dell’impianto hanno portato a una riduzione dei tempi di avviamento del 55%, abbattendo contestualmente le emissioni inquinanti e gli sbilanciamenti di energia prodotti rispetto ai profili venduti sul mercato.

La flessibilità dei cicli combinati, inoltre, li rende una risorsa preziosa non solo per il sistema elettrico italiano, ma anche per quello europeo, grazie all’interconnessione delle reti.

Fonte: Enel


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