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25/02/2016 - Greenpeace in azione in Puglia: "Fermiamo le trivelle, tutti al referendum"

Creato il 25 febbraio 2016 da Orizzontenergia

Una scritta umana di trecento metri quadri, composta da 105 persone sulle spiagge di Barletta, per mandare un messaggio inequivocabile: “NO OIL”. Con questa azione, ripresa dall’alto, i volontari di Greenpeace della Puglia hanno dato il via alla campagna referendaria dell’associazione contro le trivelle.

Il 17 aprile prossimo gli italiani saranno chiamati alle urne per decidere se consentire al governo di svendere i nostri mari ai petrolieri, o se prevedere per l’Italia un futuro energetico diverso, fatto di energie pulite e rinnovabili ed efficienza energeticaefficienza energetica
Con questi termini si intendono i miglioramenti che si possono apportare alla tecnologia per produrre gli stessi beni e servizi utilizzando meno energia, con conseguente riduzione dell' impatto ambientale e dei costi associati.
, di tutela del Mediterraneo, dei suoi paesaggi e della bellezza del Paese.

«Il 17 aprile, per dire no alle trivelle, votiamo sì. È un’occasione per dare una scossa positiva all’Italia, per sottrarla alla grave mancanza di visione di questo governo», dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna EnergiaEnergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
e Clima di Greenpeace. «Sotto i nostri fondali c’è una quantitativo di petroliopetrolio
Combustibile di colore da bruno chiaro a nero, costituito essenzialmente da una miscela di idrocarburi. Si è formato per azioni chimiche, fisiche e microbiologiche da resti di microorganismi (alghe, plancton, batteri) che vivevano in ambiente marino addirittura prima della comparsa dei dinosauri sulla terra. I principali composti costituenti del petrolio appartengono alle classi delle paraffine, dei nafteni e degli aromatici, che sono composti organici formati da carbonio e idrogeno e le cui molecole sono disposte secondo legami di varia natura.
che, se potessimo estrarlo in un colpo solo, corrisponderebbe a meno di due mesi dei consumi dell’Italia. Andrebbe poco meglio col gas: circa sei mesi. Vale la pena deturpare i nostri mari per così poche risorse , che non sarebbero neppure dell’Italia ma delle compagnie petrolifere?
», conclude Boraschi. 


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25/02/2016 - Greenpeace in azione in Puglia:
Greenpeace NO OIL Barletta

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Greenpeace in azione in Puglia: “ FERMIAMO LE TRIVELLE, TUTTI AL REFERENDUM”
Il 17 aprile 2016 alle urne per decidere se consentire la...

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