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385.000 posti di lavoro a rischio

Creato il 09 settembre 2014 da Roberto Chessa @robertochessa70

A lanciare l’allarme è la CGIA di Mestre.

L’elaborazione dei dati Istat anche quest’anno ci mostra dei numeri incredibilmente preoccupanti.

385.000 posti di lavoro a rischio estinzione nei prossimi 10 anni .

In questo blog abbiamo già parlato del fatto che esistano professioni difficilmente reperibili sul mercato e della difficoltà da parte delle aziende di trovare candidati validi.

Le aziende assumono, mancano i candidati

Assunzioni in periodo di crisi, le figure più richieste

Anche quest’anno i dati sono allarmanti : 8.500 posti di lavoro che rischiano di restare vacanti.

Oggi non voglio affrontare questo argomento, perciò se voleste approfondire vi basterà  cliccare su google e troverete tutte le informazioni di cui avete bisogno.

Ma per i più pigri, ecco alcuni link.

http://www.gazzettadelsud.it/news//107316/La-top-ten-dei-lavoratori-.html

http://www.repubblica.it/economia/2014/09/06/news/lavoro_cgia_8_500_posti_vacanti_ma_gli_esperti_informatici_sono_introvabili-95143231/

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/le-professioni-introvabili-generano-8500-posti-di-lavoro-vacanti-secondo-il-rapporto-della-Cgia-di-Mestre-cac21091-2094-4730-9810-f54126365984.html?refresh_ce

 Quali sono le principali figure che rischiano di scomparire ?

Allevatori di bestiame, braccianti agricoli, pellettieri, falegnami, muratori,  carpentieri, carrozzieri, meccanici auto, saldatori, riparatori di orologi, tecnici radio e Tv, elettricisti, sarti, tappezzieri, ponteggiatori, parchettisti e i posatori di pavimenti.

Lo studio è stato effettuato calcolando il numero di occupati presenti oggi nelle principali attività manuali compresi nella fascia di età che va tra i 15 ed i 24 anni e in quella tra i 55 ed i 64 anni, in relazione alla percentuale di ricambio.

  • Tra 10 anni una buona parte degli over 55 raggiungerà il limite di età.
  • Il decremento demografico degli ultimi anni fa pensare che nel prossimo futuro si ridurrà ancora di più il numero dei giovani che entreranno nel mercato del lavoro, accentuando così la mancanza di turn-over.
  • I giovani ormai da tempo si avvicinano sempre meno alle professioni manuali

Come si può invertire questa tendenza ?

“Invertire la tendenza risulta difficile”,  il segretario della CGIA  Bortolussi, “fotografa” la frenata in tal senso anche in riferimento  all’aspetto sociale, ovvero :  quante famiglia desidererebbero per i loro figli un lavoro manuale, artigianale?

Per chi si fosse perso la discussione su Lavoro manuale vs lavoro di concetto , può cliccare qui.

In questi giorni pertanto si ritorna a parlare dell’importanza della formazione scolastica come volando per il mercato del lavoro.

Voi cosa ne pensate ?


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