Magazine Cinema

64. Festival di Berlino: “’71” di Yann Demange (Concorso)

Creato il 10 febbraio 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

64. Festival di Berlino: “’71” di Yann Demange (Concorso)

 

Anno : 2014

Durata : 100’

Genere : Drammatico

Nazionalità : UK

Regia : Yann Demange

 

Siamo all’inizio degli anni Settanta e il conflitto nell’Irlanda del Nord sta raggiungendo livelli da guerra civile. Belfast, l’epicentro degli scontri, è praticamente divisa in due zone controllate una dai protestanti, leali verso il governo inglese, ed una dai cattolici in lotta per l’indipendenza. Agenti sotto copertura, gang di strada e teste calde cercando di perseguire i propri interessi arrivando anche ad uccidere se necessario. La giovane recluta Gary, già padre pure essendo giovanissimo, è inviata lì con il suo plotone, ma non hanno idea del caos che li attende. Durante la prima ronda, Gary viene isolato e lasciato indietro dal proprio gruppo e da quel momento per lui avrà inizio una corsa senza sosta per la salvezza, in una città dove il sangue scorre dietro ogni angolo.

Yann Demange, seguendo il classico schema “dal particolare al generale” prende spunto dalla storia di un giovane soldato per parlare della guerra senza fare sconti a nessuno. Attraverso gli occhi di un ragazzo terrorizzato assistiamo agli orrori di un conflitto tra “fratelli” che non ha risparmiato nessuno, neanche i bambini impiegati come avanguardia e come spie da entrambe le fazioni. La pellicola scorre veloce, ed ai numerosi silenzi fanno da contraltare improvvise e sconvolgenti esplosioni di violenza che il regista segue senza tralasciare particolari disturbanti. L’odissea personale di Gary serve a mostrare la futilità di battaglie che si chiudono senza vincitori e la grande forza del film è quella di esporre i fatti senza banalità ma con una grande attenzione ai protagonisti grazie a continui primi piani che mostrano senza sosta la paura, l’incertezza ed il dubbio sui loro volti. Una grande prova per il giovane Jack O’Connell, un attore di notevole talento che porta quasi interamente il peso del film sulle sue spalle. I suoi occhi spaventati e confusi bucano lo schermo e inchiodano lo spettatore alla sedie, portando inconsciamente a fare il tifo per lui.

Dal buio della notte all’accecante luce delle esplosioni, mostrando una realtà di paranoia e confusione,  “’71” è un’interessante parabola contro la guerra che ha il pregio di un’ottima regia ed un fantastico protagonista.

Emiliano Longobardi


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :