Magazine Astronomia

“Mars-500″: si torna sulla Terra (si fa per dire)

Creato il 12 novembre 2011 da Stukhtra

Un (altro) piccolo passo nell’esplorazione spaziale

di Annalisa Lembo

Ci sono un italo-colombiano, un francese, un cinese e tre russi chiusi per 520 giorni in una specie di enorme lattina nei sobborghi di Mosca. Tranquillo: non è la solita barzelletta né un nuovo reality, ma “Mars-500″, un importante esperimento psicologico e spaziale. E si è concluso una settimana fa.

“Mars-500″: si torna sulla Terra (si fa per dire)

Foto di gruppo. (Cortesia: "Mars-500")

Durante questa simulazione, condotto dall’Istituto per Problemi Medici e Biologici di Mosca in collaborazione con l’ESA, con l’Agenzia Spaziale Cinese e con numerosi altri istituti di ricerca e agenzie spaziali, sono stati studiati gli effetti di tipo biomedico e psicologico che un viaggio di 520 giorni (cioè il tempo stimato per raggiungere Marte, esplorarlo un po’ e tornare a casa) potrebbe avere sugli esseri umani. Per far ciò, sei astronauti sono stati ermeticamente chiusi dal 3 giugno 2010 al 4 novembre 2011 in quattro moduli (ognuno grande più o meno come un autobus) che riproducono una nave spaziale, senza contatti con l’esterno se non via e-mail (appositamente trasmesse in differita per aggiungere un tocco di realismo), senza luce naturale e mangiando solo ciò che avevano stivato nel magazzino alla partenza, con l’eccezione di qualche vegetale fresco prodotto da una piccola serra.

“Mars-500″: si torna sulla Terra (si fa per dire)

Casa, dolce casa... (Cortesia: "Mars-500")

“Mars-500″: si torna sulla Terra (si fa per dire)

No, non è una seduta dal barbiere. (Cortesia: "Mars-500")

Durante il “viaggio” gli astronauti hanno compiuto esperimenti di vario genere e perfino affrontato situazioni d’emergenza come un imprevisto guasto all’impianto elettrico. Si sono poi cimentati nella cucina marziana e il 14 febbraio scorso hanno perfino impresso le loro impronte sul suolo marziano! L’italo-colombiano Diego Urbina, il russo Alexander Smoleyevsky e il cinese Wang Yue hanno raggiunto una riproduzione del cratere Gusev utilizzando il modulo di atterraggio. Poi, dopo aver piantato le bandiere, hanno raccolto dei campioni di roccia. Nel frattempo il resto dell’equipaggio (composto dal francese Romain Charles e dai russi Sukhrob Kamolov e Alexei Sitev) è restato in orbita a monitorare ciò che stava accadendo ai loro compagni.

“Mars-500″: si torna sulla Terra (si fa per dire)

A spasso su Marte. (Cortesia: "Mars-500")

Questa lunga permanenza nello “spazio” ha avuto ripercussioni sulla salute fisica e psicologica dei membri dell’equipaggio: hanno sofferto soprattutto di cali dell’appetito e difficoltà nel dormire dovute allo stress e alla vita in un ambiente artificiale. Tuttavia nessuno ha abbandonato l’esperimento. Complessivamente gli astronauti sono in buona salute e non hanno avuto grossi problemi nelle relazioni personali. Vitaly Davydov, direttore aggiunto dell’agenzia spaziale russa, ha dichiarato che quest’esperimento porterà a vere missioni su Marte, anche se non prima del 2030. Infatti una missione con equipaggio umano non è ancora possibile perché, oltre a richiedere molti fondi, necessita di tecnologie su cui si sta ancora lavorando, come ad esempio uno scudo compatto e leggero per proteggere l’equipaggio dalle radiazioni nello spazio interplanetario.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines